Inail e Inps hanno lasciato il tavolo Covid del Trentino contrasti su bar e ristoranti
Inail e Inps hanno ritirato i propri rappresentanti dal Tavolo Covid del Trentino per un presunto contrasto con le linee guida locali rispetto a quelle nazionali per bar e ristoranti.
«Una decisione che fa un po’ pensare, così come fa pensare la decisione di dare la responsabilità agli imprenditori qualora ci fosse un malato Covid all’interno della propria azienda. Ci sono queste scelte che sembrano un po’ contrarie al far partire le attività lavorative che invece hanno bisogno, ovviamente in sicurezza, di riprendere. Ma Inail si ritira. Ne prendiamo atto», è il commento del presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti. A seguito dell’uscita di scena di Inail e Inps, i sindacati hanno ritirato pure la loro disponibilità a sottoscrivere le linee guida locali. «Come può la Giunta Fugatti ad approvare linee guida senza l’avvallo degli enti preposti al controllo delle condizioni di lavoro? Questa decisione rischia di pregiudicare la validità del lavoro fatto fino a questo momento su questi settori. Fino ad oggi non era mai successo che Inps e Inail non partecipassero alla redazione ed approvazione di linee guida di settore. Non si può quindi proseguire come se nulla fosse», fanno notare Manuela Faggioni, Milena Sega e Alan Tancredi, che rappresentano Cgil Cisl Uil all’interno del Coordinamento. I sindacati sollecitano la Provincia ad intervenire per riportare al tavolo i rappresentanti dei due istituti. «A questo punto è fondamentale che Piazza Dante si adoperi in ogni modo possibile per far rientrare Inail e Inps - insistono - Senza linee guida condivise dallo Stato attraverso i due istituti rischiamo una impugnazione anche noi da parte del Governo, come sta avvenendo alla Provincia di Bolzano».
In assenza dei due istituti anche i sindacati si considerano impossibilitati a partecipare all’atto finale dell’adozione degli indirizzi. «Lo ripetiamo perché sia ben chiaro - incalzano Faggioni, Sega e Tancredi - e non vogliamo ci siano fraintendimenti: non ci siamo mai sottratti al confronto neppure in questo caso e abbiamo contribuito fino all’ultimo alla definizione delle linee guida che verranno portate al tavolo di coordinamento salute e sicurezza. Ma il nostro lavoro non può essere strumentalizzato al fine di alimentare un controproducente scontro istituzionale tra Stato e Regioni in un momento tanto delicato per le imprese e i lavoratori. Ora serve tutto tranne questo. Come possono riaprire le aziende se non sanno se le misure che adotteranno saranno riconosciute da Inps e Inail?». Insomma un gran pasticcio che rischia di penalizzare proprio aziende e lavoratori.