Funivie e stagione bianca: il protocollo "trentino" piace alle regioni, ma tante incognite

L’80% di capienza sulle funivie passa, come pure l’idea delle app taglia code e la mascherina chirurgica da tenere sempre, prima durante e dopo l’utilizzo dell’impianto di risalita. La Commissione turismo della Conferenza delle Regioni, composta dagli assessori regionali di tutta Italia, approva le linee guida presentate dal Trentino e concordate assieme alle Regioni vicine. La presentazione è stata affidata proprio alla Provincia, con il dirigente del Dipartimento turismo, Sergio Bettotti, che ha spiegato la filosofia e le misure da applicare per avere impianti di risalita il più possibile a prova di contagio.

Oltre alla mascherina da mettere sempre e da tenere sempre, aerando le cabine e i mezzi di risalita, ci sarà da controllare ogni occasione di assembramento e evitare il più possibile code disordinate e troppo ravvicinate.

«Le altre Regioni - spiega l’asssessore provinciale al turismo, Roberto Failoni (Lega) - hanno dato la loro approvazione al documento che abbiamo presentato. Adesso il 5 novembre dovrebbe essere all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni, dove ci saranno i presidenti regionali. Prima di quella data, vorremmo che il Comitato tecnico scientifico nazionale abbia analizzato le linee guida».

Il Dpcm del 24 ottobre prevede infatti che gli impianti di risalita possano essere aperti agli sciatori amatoriali, quindi alla normale clientela delle piste da sci, solo dopo che le linee guida siano state approvate dal Comitato tecnico scientifico che siano rivolte a evitare assembramenti e aggregazioni di persone.

Oltre al rebus delle regole all’esame del Cts (Comitato Tecnico Scientifico, la massima autorità in materia di sicurezza sanitaria, e che risponde direttamente al Ministro), dove siedono tra l’altro il Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità del Ministero della salute, o Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, rimane anche il nodo delle possibilità di spostarsi tra Paesi stranieri e Regioni. Nessuno può dire ora se il prossimo Dpcm dirà che tra le Regioni non ci si può spostare, come è già accaduto con il primo lockdown.

In base a come evolverà la situazione epidemiologica si capirà quindi anche se gli impianti avranno la possibilità e la convenienza ad aprire. L’Anef, l’associazione degli esercenti funiviari, ha messo in calendario una riunione il prossimo 3 novembre. In quell’occasione ci sarà da capire anche se le società funiviarie decideranno di innevare artificialmente. L’apertura della stagione è fissata tra il 28 novembre e il 4 dicembre, e serve circa una settimana per innevare le piste (temperature permettendo). «La situazione - spiega Luca Guadagnini dell’Anef - è ancora incerta».

 

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