Pandemia / Turismo

«I nostri alberghi sono luoghi sicuri e l'offerta e di livello molto alto»

Gianni Battaiola, presidente di Trentino Marketing e dell'Associazione albergatori e imprese turistiche: tutto è pronto per un grande inverno, si spera in una ripresa delle prenotazioni, che  hanno rallentato di molto

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di Giorgio Lacchin

TRENTO. Gli alberghi sono sicuri, i protocolli sanitari vengono rispettati, i turisti possono stare tranquilli.

L'offerta è di un livello così alto che l'aumento dei prezzi rispetto al 2019 - in media il 15% - è più che legittimo.

Gianni Battaiola, presidente di Trentino Marketing e dell'Associazione albergatori e imprese turistiche, non ha dubbi: tutto è pronto per un grande inverno.

Ora occorrono chiarezza (da parte del Governo) e... prenotazioni (dei turisti).

Battaiola, cominciamo proprio dalle prenotazioni negli alberghi delle località di montagna: una settimana fa, rispetto allo stesso giorno del 2019, eravamo a -70% sugli stranieri, un dato assolutamente prevedibile, e un incoraggiante +10% sugli italiani.

E adesso?

«Le prenotazioni hanno rallentato di molto».

Davvero?

«Si sono quasi fermate nell'ultima settimana».

Come mai?

«Le norme continuano a cambiare. Il potenziale turista è disorientato. Nonostante l'interesse sia confermato - lo vediamo dai molti clic sui siti - c'è un brusco rallentamento nelle prenotazioni».

Ma chi prenota, per quanti giorni lo fa?

«La vacanza, in genere, è di 7 giorni. La classica settimana bianca».

Nella settimana delle feste.

«Non solo: anche più avanti, oltre le feste. Certamente sta crescendo l'interesse per i periodi più brevi ma la settimana intera è ancora la prima opzione».

Con la pandemia sono aumentate le richieste per una vacanza in appartamento invece che in albergo?

«Non ho indicazioni in tal senso. Del resto in questi mesi abbiamo dimostrato che gli alberghi trentini sono sicuri. Lo hanno certificato anche i 30mila turisti che in estate hanno risposto ai questionari».

Cos'hanno detto?

«Hanno apprezzato le misure messe in campo contro la pandemia. Sanificazioni, zone comuni sempre presidiate dal personale, massima attenzione al rispetto del distanziamento e all'uso della mascherina: tutto questo fa sì che gli alberghi siano percepiti come luoghi assolutamente sicuri. E lo sono veramente. Bisogna avere fiducia nei protocolli e nelle regole, e non farsi spaventare dai "numeri" e dalle situazioni dei "vicini". Rispettando le regole siamo in grado di soddisfare i clienti e farli stare bene».

Parliamo dei prezzi. Aumentati o no rispetto al 2019?

«Aumentati».

Di quanto?

«In media il 15%. E va benissimo».

Perché?

«Prima di tutto sono aumentati i costi: dobbiamo gestire la sicurezza sanitaria in un certo modo, dobbiamo sanificare di più e per garantire il distanziamento si allungano gli orari e si sdoppiano i turni. Ma c'è dell'altro».

Sentiamo.

«C'è la consapevolezza della qualità del prodotto offerto, ed è un fatto positivo. Finora, dal mio punto di vista, c'era uno squilibrio tra qualità e prezzo. È un bene che le imprese riescano a incassare una tariffa più alta degli anni scorsi».Le località che "tirano" di più?«Tutte quelle invernali. Poi dipende anche da come sono organizzate: quelle che fanno affidamento soprattutto sulla clientela straniera soffrono un po' di più...».

Inevitabile.

«...ma i clic arrivano comunque per tutto il Trentino».

Ci sono delle novità nella vostra "offerta"?, novità stimolate dalla pandemia, intendiamo.

«Le associazioni di categoria, insieme alle Aziende di promozione turistica e a Trentino Marketing, hanno creato dei "contenitori" dove si possono trovare tutte le ordinanze e le informazioni certificate, sicure. Abbiamo imparato a "fare sistema" molto più di prima, insomma, e spero che questo atteggiamento duri per sempre».

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