Da maggio non si sa più niente della formidabile «Amazon trentina» che doveva fare sfracelli
Alla firma dell’accordo con Federcoop e Delta Informatica (la Provincia ci mette un milione di euro) l’indicazione di una prima «release» entro otto mesi: che sono quasi trascorsi. Nel frattempo la Amazon mondiale ha costruito ex novo un centro di smistamento a Trento
TRENTO. Erano i primi di maggio e l’assessore provinciale Achille Spinelli annunciava trionfante una «road map» per la «Amazon del Trentino» targata Federcoop e Delta Informatica. Una piattaforma di e-commerce per i produttori locali, per contrastare l’emorragia di clienti verso le piattaforme multinazionali. Ma sono passati quasi otto mesi, ed è calato il silenzio. Anche se a maggio si prevedeva il primo rilascio della piattaforma «entro otto mesi».
Il primo obiettivo del progetto: essere una piattaforma completamente diversa da quella del colosso globale del commercio online, basata sulla brutale competizione sul prezzo. La piattaforma per l’e-commerce in via di costituzione sarà gestita dalle sette realtà che, in cordata tra loro, hanno vinto, con il progetto Indaco, la gara indetta dalla Provincia. Sono Delta Informatica spa (capofila tecnico), Social It Software Consulting srl (coordinatore manageriale), Federazione trentina della cooperazione, Real Web srl, cooperativa Trentino Social Tank, Shair.Tech srl e Okkam srl. Il progetto coinvolge anche gli istituti di ricerca provinciali, Fbk e UniTn.
Responsabile scientifico è Francesco Pilati, che al dipartimento di ingegneria dell’Ateneo si occupa di ingegneria dei sistemi e, tra l’altro, di progettazione di algoritmi. Dopo l’aggiudicazione, il 2 maggio scorso è stato firmato l’accordo negoziale con la Provincia, che per finanziare il trasferimento tecnologico ha apportato un milione di euro.
L’accordo prevedeva che le sette imprese coinvolte arrivino ad occupare 257 unità lavorative (in luogo delle 244 attuali), che il primo rilascio operativo della piattaforma avvenga entro otto mesi (cioé adesso), che entro due anni si coinvolgano 300 operatori economici trentini e almeno 700 punti vendita, inoltre che la piattaforma, entro la primavera 2024, sviluppi transazioni per 3 o più milioni di euro.
Il prossimo passo è stato a fine maggio la costituzione, da parte delle sette aziende, di una newco (da definire ragione sociale e sede), società che diventerà il riferimento per gli attori economici, fornitori e utenti nella gestione dell’e-commerce trentino. E a quel punto la previsione è di aumentare ancora l’occupazione indicata nell’accordo negoziale.
«La piattaforma» spiegava Alessandro Zorer, responsabile innovazione di Delta Informatica «è un ecosistema abilitato alla fornitura di servizi. Ad esempio: un soggetto, oltre che organizzare la vendita (prenotazione, ritiro del prodotto, pagamento), attraverso la piattaforma potrà erogare i propri servizi a terzi, mettendo a disposizione il suo magazzino per preparare i pacchi. O, ancora, le aziende del trasporto potranno proporsi a loro volta».
Nell’idea, è un modello che mette in rete i diversi soggetti, soprattutto a vantaggio delle aziende più piccole che, da sole, non avrebbero la forza - aggiunge Zorer - di coprire i costi di gestione». Aziende dell’agrifood (dal vignaiolo all’apicoltore) e del commercio trentino (dal piccolo negozio alla rete dei supermercati) come primi target. Ma non solo.
«La piattaforma sarà utilizzabile anche per il welfare» spiegavcano Maurizio Gianordoli e Valentina Conotter, rispettivamente amministratore delegato e responsabile area ricerca e sviluppo di Social It «Per una badante da trovare, per un infermiere da contattare, per diversi servizio socio-assistenziali. Ma pure per servizi di igiene ambientale. Potrà essere un riferimento per il terzo settore».
Come potrà essere un’alternativa ad Amazon? «Attenzione» rispondeva Zorer «nessuno può competere con Amazon su due aspetti: efficienza della catena e prezzo. Qui si vuole però rovesciare il paradigma. È un modello non centralizzato, per valorizzare gli attori e i partner del territorio. Senza spremere i corrieri. Si mette a disposizione di ogni attore o della filiera uno strumento per crearsi il proprio portale».
«Anche per ottimizzare il sistema degli ordini e delle consegne dei Gas, i gruppi di acquisto solidale» aggiungeva Gianordoli. Rendendo trasparente l’intero processo.
Pure per la logistica. «Amazon» argomenta Zorer «ci ha abituati al tutto e subito. Ma è un modello devastante per i rider e i corrieri». Ecco perché il progetto trentino prevede, per le consegne, di coinvolgere anche cooperative che si occupano di inserimento lavoratori svantaggiati. Contatti erano in corso con la coop Alpi. Responsabilità e scelta consapevole di chi compra e vende con la piattaforma dovranno caratterizzare il progetto. Gli algoritmi studiati da UniTn per ottimizzare la logistica dovranno fare i conti anche con l’etica.
Ora si dà per sc ontato che i primi risultati li vedremo a maggio del 2022: un anno dopo la firma. Ma come è stato detto più volte, la piattaforma sarà a regime completo fra un paio di anni... e intanto Amazon (qwuella non trentina) ha fatto in tempo a costruire ed inaugurare un nuovo centro di logistica e smistamento a Trento.