Melinda, produzione 2021 in calo e fatturato sceso a 276 milioni
Calibri infeiori e grandinate hanno condizionato il bilancio dell'anno scorso, ma la raccolta in corso questo autunno promette bene
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TRENTO. Supera di poco i 276milioni di euro il bilancio 2021/2022 di Melinda.L'approvazione dei conti è avvenuta nei giorni scorsi da parte del Consiglio di amministrazione del Consorzio, che ha convocato fra una decina di giorni l'assemblea in cui illustrare compiutamente ai soci i dati relativi ad una stagione che è stata complicata sotto diversi punti di vista.I dati del bilancio.
Prima di tutto le bizze del tempo nell'estate 2021: i forti temporali e la grandine hanno diminuito la produzione di mele.
Il conferito ammonta a 416.130 tonnellate, in calo dell'1,3 per cento rispetto alle quasi 422mila tonnellate dell'anno precedente. Sul peso (ma di conseguenza anche sulla redditività) ha influito il calibro delle mele, inferiore rispetto alla media e dunque dalla resa più bassa degli ultimi dieci anni. Le liquidazioni ai soci di Melinda valgono per la scorsa stagione in media 0,358 euro al chilogrammo, mentre siamo a 0,384 euro per chilogrammo commerciale conferito. L'anno scorso si viaggiava su 0,51 euro al chilo.
Tutto questo ha portato ad un fatturato di 276 milioni che, seppure nemmeno lontanamente confrontabile con quelli precedenti (l'anno scorso fu attorno ai 320 milioni), risulta in linea rispetto ai budget previsionali.
Le condizioni esterne. Se Melinda registra una buona tenuta generale del prodotto, è chiaro che i fattori esogeni hanno pesato non poco nella conservazione e nella commercializzazione del prodotto.
Pandemia, guerra e aumenti dei costi (dei materiali e dell'energia) hanno avuto (e continueranno ad avere nel prossimo futuro) un impatto notevole sul settore e sul mercato frutticolo in genere. Nella nota inviata ai soci il Consorzio sottolinea proprio questo elemento, ovvero come, nonostante le tensioni sui costi e le rese qualitative del prodotto inferiori agli anni precedenti (e alle attese), la forza e la resilienza del sistema Melinda hanno permesso di ottenere un risultato abbastanza in linea con ciò che si era ipotizzato un anno fa.Le incertezze future.
Per quanto riguarda il futuro il Consorzio si sente piuttosto tranquillo sul fronte della programmazione, spiegando che, grazie alla patrimonializzazione costruita negli anni precedenti, il piano degli investimenti sarà puntualmente attuato limitando al massimo il ricorso all'indebitamento. Sulle altre variabili - evidentemente legate a questioni geopolitiche (guerra) e macroeconomiche (inflazione) l'incertezza è maggiore perché non è dato a sapere se i costi dell'energia continueranno a salire né si sa come reagiranno i consumatori di fronte alla perdita di potere d'acquisto dei salari.
La nuova produzione. C'è comunque anche qualche buona notizia positiva. Da un lato il fatto che la raccolta di quest'anno è di ottima qualità e con alte rese, dall'altro il fatto che sono state riviste al ribasso le stime produttive europee e dunque il prezzo dovrebbe "tenere" nel corso di tutto l'inverno.