Boom dei vini italiani all’estero, Barbacovi: “Dobbiamo difenderli da chi li vuole criminalizzare”
Il presidente di Coldiretti Trento torna a parlare delle etichette sanitarie sulle bottiglie di vino: “Pensate quanti danni potrebbero portare alle eccellenze vinicole del Trentino Alto Adige, che si sono affermate negli anni per la loro qualità e sono parte integrante di una dieta equilibrata”
SCONTRO Etichette del vino come sulle sigarette: Italia all'attacco
CASO Etichette vino: “Nuoce alla salute”. A rischio 14 miliardi di fatturato
TRENTO. "A spingere il fatturato degli alimentari che fanno segnare un +18% è stata soprattutto la domanda dall'estero di cibi e bevande che considerando tutto il 2022 fa segnare il record storico di 60,7 miliardi di euro, trainato dai prodotti simbolo della dieta mediterranea come vino, pasta e ortofrutta fresca che salgono sul podio dei prodotti italiani più venduti all'estero".
È quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai dati Istat sul fatturato dell'Industria nel 2022. Sul mercato interno, infatti il 2022 chiude invece con un aumento della spesa alimentare degli italiani del +6,4% sul 2021 in conseguenza dell'aumento dei prezzi mentre i volumi per molti prodotti sono addirittura in contrazione, secondo l'Analisi Coldiretti su dati Ismea.
"Il re dell’export tricolore – commenta il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi - si conferma il vino per un valore stimato vicino agli 8 miliardi di euro nel 2022, grazie ad una crescita a due cifre delle vendite all’estero. Vino che rappresenta un prodotto presente sulle tavole da migliaia di anni e che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, per questo motivo va difeso dal diffondersi di ingiustificati allarmi in etichetta mirati a contenere i consumi recentemente proposti a livello europeo.
Come abbiamo ribadito nelle scorse settimane, è del tutto improprio assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità a più bassa gradazione come il vino che è diventato l’emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol.
Il giusto impegno dell’Unione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. Si pensi al danno che questo tipo di etichettatura potrebbe portare alle eccellenze vinicole del Trentino Alto Adige, che si sono affermate negli anni per la loro qualità e sono parte integrante di una dieta equilibrata, non certo causa di un eccessivo consumo di alcol”.
Tornando ai dati Istat, al secondo posto si piazzano la pasta e gli altri derivati dai cereali con un volume di vendite all'estero che a fine anno voleranno ben oltre i 7 miliardi di euro - continua Coldiretti - mentre al terzo ci sono frutta e verdura fresche con circa 5 miliardi e mezzo di euro di export, ma ad aumentare in modo consistente sono anche l'extravergine di oliva, oltre a formaggi e salumi.
A livello generale la Germania resta il principale mercato di sbocco dell'alimentare con un valore di 9,4 miliardi davanti agli Stati Uniti con 6,6 miliardi che superano di misura - sottolinea la Coldiretti - la Francia che si piazza al terzo posto 6,5 miliardi. Risultati positivi anche nel Regno Unito con 4,2 miliardi che evidenzia come l'export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all'uscita dalla Ue.