Criptovalute, oltre cento truffati in Alto Adige e anche in Trentino: i fatti
Il procedimento vede indagate 14 persone tra cui anche procacciatori finanziari che cercavano clienti senza alcuna autorizzazione ad operare in tal senso. I reati contestati dalla Procura (a chi si sarebbe arricchito a scapito di risparmiatori troppo fiduciosi) sono truffa, raccolta illegittima di risparmi, una serie di contravvenzioni e l'attività di vendita di prodotti finanziari
TRENTO. Poco meno di un milione e ottocento mila euro di danni provocati complessivamente a 106 risparmiatori, molti altoatesini ma anche trentini, che pensavano di aver trovato il sistema per far fruttare il proprio denaro senza particolari rischi per operazioni finanziarie avventate. Non sono pochi i risparmiatori, rimasti a mani vuote, che sperano di ottenere giustizia recuperando, almeno in parte, le somme investite.
Si tratta di una presunta maxi frode portata a conclusione, secondo la Procura, con la criptovaluta OneCoin, che sino al 2017 attirava numerosi investitori in Alto Adige e in Trentino con la promessa di incredibili rendimenti e balzi di prezzo. In realtà sono oltre un centinaio oggi le parti lese che lamentano danni finanziari sensibili.
Il procedimento vede indagate 14 persone tra cui anche procacciatori finanziari che cercavano clienti senza alcuna autorizzazione ad operare in tal senso. I reati contestati dalla Procura (a chi si sarebbe arricchito a scapito di risparmiatori troppo fiduciosi) sono truffa, raccolta illegittima di risparmi, una serie di contravvenzioni e l'attività di vendita di prodotti finanziari.