Famiglie cooperative, prosegue lo stato di agitazione: «In sciopero almeno fino al 30 settembre»
La proroga è stata votata all’unanimità dai sindacati, con possibile e ulteriore estensione fino al 31 dicembre 23. Alle parti datoriali dicono: «resta fondamentale sanare gli arretrati del contratto in essere come primo passo per ristabilire adeguate relazioni»
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TRENTO. Prorogato lo stato di agitazione dei lavoratori fino al 30 settembre, con possibilità di ulteriore dilatazione sino a fine anno. L’assemblea dei delegati sindacali di tutte le Famiglie Cooperative del Trentino, riunitasi nella sede della Cgil di Trento, ha espresso la volontà di proseguire con mobilitazioni e scioperi nel caso non giungesse da parte datoriale alcuna proposta accoglibile per i dipendenti del settore.
«Le organizzazioni sindacali, con il mandato dell'assemblea - sottolinea una nota - notificano la disponibilità ad incontrarsi con la delegazione trattante solo ed esclusivamente per ascoltare e ricevere informazioni in merito ai punti della piattaforma consegnata il 6 giugno scorso. Resta fondamentale sanare gli arretrati del contratto in essere come primo passo per ristabilire adeguate relazioni sindacali».
«È stata analizzata la situazione complessiva nelle varie cooperative - si legge nella nota dei sindacati - andamento economico, rapporti con Cda, direttori, presidenti, soci. Dopo aver approfondito la piattaforma ricevuta dalla Federazione Trentina della Cooperazione e considerati alcuni dubbi sorti tra i delegati a riguardo, si è votato all'unanimità la proroga dello stato di agitazione al 30 settembre 2023, con possibile ulteriore estensione fino al 31 dicembre 23».