Turismo, settembre il terzo mese per arrivi e presenze in Trentino
Ha superato giugno, gennaio e febbraio e nella ricettività si registra un aumento del 4 per cento circa rispetto a quota un milione e 600mila presenze raggiunta l'anno scorso
LAGO Stagione record sul Garda per i servizi di navigazione
MONTAGNA Funivie di Pinzolo, la stagione migliore di sempre
TURISMO Calano i tedeschi e sul Garda si spende meno
TRENTO. I dati definitivi e certificati si avranno soltanto tra qualche settimana, ma le stime sono più che positive per il turismo nel mese di settembre. A Trentino Marketing parlano di un aumento di presenze alberghiere ed extralberghiere di circa il 4 per cento rispetto al milione e 600mila registrate l'anno scorso. Un dato che contribuisce a riportare il sorriso tra gli operatori del settore dopo il calo avuto a luglio.
Settembre ha ormai superato giugno, ma anche gennaio e febbraio dal punto di vista di arrivi e presenze ed è il terzo mese più gettonato dai vacanzieri che scelgono il Trentino. Non solo. È anche il mese che nel quadriennio 2019-2022 ha avuto l'incremento maggiore: +13,5 per cento contro il +11 di ottobre e il +9,4 di giugno.
«I dati sono positivi per ogni ambito, dalla montagna ai laghi e alla città» commenta l'amministratore delegato di Trentino Marketing Maurizio Rossini.
A settembre, per forza di cosa, è il Garda a farla da padrone, con oltre 540mila presenze, seguito dalla valle di Fassa con circa 230mila, la zona dei laghi di Levico e Caldonazzo con 155mila, l'altopiano della Paganella con 140mila e la valle di Fiemme poco sopra i 100mila. Oltre 220mila i turisti dall'estero (si parla di arrivi), circa 215mila quelli provenienti dall'Italia.
«Per il Garda Trentino fino a fine settembre è piena estate, con praticamente il 100 per cento delle strutture aperte e a pieno regime» continua Rossini che parla comunque di ottimi numeri anche per la montagna. «Ed anche ottobre sta dando belle soddisfazioni» prosegue il numero uno di Trentino Marketing, complice un meteo che aiuta, assieme alla campagna marketing su televisioni e giornali sulle "Belle stagioni". «Registriamo curiosità, attenzione e interesse da parte delle persone, che dimostrano sempre più voglia di vacanze fuori dal clou dell'estate».
E se gli alberghi aperti dimostrano di supportare la strategia della destagionalizzazione, più incertezza c'è sul fronte degli impianti di risalita, che pure sono servizio essenziale per attirare i turisti e gli escursionisti a settembre e ottobre, se il meteo è favorevole.
Sintomatica la situazione in zona Latemar. Gli impianti che portano in quota dal Trentino (Predazzo) sono chiusi dal 18 settembre, mentre quelli di Obereggen in Alto Adige erano aperti fino a domenica scorsa: chiaro che serve maggiore concertazione.
«L'Alto Adige - commenta Rossini - ha una maggiore tradizione di apertura ad ottobre per la presenza di turisti dal mondo tedesco e quindi anche gli impianti sono abituati a ritardare la chiusura. Da noi non è così radicata, ma col tempo ci arriveremo. Del resto negli ultimi anni anche qui lo sforzo degli impiantisti si è visto: si tratta di proseguire su questa strada e i risultati li avremo».