Bar e ristoranti: duecento euro lordi al mesi in più per i dipendenti
Dopo una lunga e faticosa trattativa c'è lo sblocco del rinnovo contrattuale che riguarda circa 15 mila lavoratori trentini del settore, che comprende anche mense scolastiche e ospedaliere, aree di servizio e grandi catene
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TRENTO. Dopo una lunga e faticosa trattativa possono finalmente brindare i circa 15 mila lavoratori trentini di bar e ristoranti, mense scolastiche e ospedaliere, aree di servizio e grandi catene. È stato infatti trovato l'accordo per il rinnovo del contratto nazionale della ristorazione.
L'intesa è stata sottoscritta da Filcams, Fisascat e Uiltucs con Fipe Confcommercio, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Servizi. Non hanno sottoscritto l'accordo, invece, Anir Confindustria e Angem.
Mediamente i lavoratori del settore (un milione in Italia) riceveranno un aumento medio lordo mensile di 200 euro (importo calcolato sul quarto livello), ma non tutti da subito. Il nuovo contratto sarà in vigore fino a fine 2027 e prevede 5 "scatti".
I primi 50 euro saranno in busta paga a partire dal mese di giugno 2024; seguiranno via via altre 4 tranche di 40, 40, 30 e 40 euro.
È stato inoltre previsto l'aumento di 3 euro del contributo per l'assistenza sanitaria integrativa Fondo Est a carico delle aziende a partire dal 1° gennaio 2027.Il contratto segna passi avanti anche sul fronte normativo, ed in particolare sulle politiche di genere e sulla tutela delle lavoratrici vittime di violenza.
Vengono inseriti per la prima volta misure di contrasto alle molestie e violenze nei luoghi di lavoro, con percorsi di formazione e informazione, tra i quali un'ora di assemblea retribuita dedicata e aggiuntiva.
Previsti, poi, ulteriori 90 giorni di congedo retribuito al 100 per cento per le donne vittime di violenza di genere, in aggiunta ai novanta previsti dalla legge, e viene definita anche la possibilità di essere trasferiti in altre sedi di lavoro e di essere escluse da turni disagiati. Ritocchi migliorativi anche per quanto riguarda i congedi di maternità e paternità.
È stata anche aggiornata la classificazione del personale con la previsione di nuove figure professionali e le modalità di passaggio dal 6° livello al 6° super per le addette delle mense.
Per i sindacati si tratta di «un risultato rilevante ottenuto dopo un negoziato articolato e complesso, sostenuto anche con la mobilitazione. Questo rinnovo manda un chiaro segnale anche alle aziende aderenti ad Anir e Angem, perché riconosce la specificità del comparto e le chiama ad una assunzione di responsabilità».