Commercio / Servizi

Cooperazione: Dao esce dalla Federazione trentina, e si porta dietro 280 punti vendita

La scelta dopo anni di incomprensioni, ed ora sono in difficoltà le Famiglie Cooperative che sono nella Federazione, ma erano passate con il consorzio 

REAZIONI Via Segantini augura "buona prosecuzione"

di Luisa Patruno

LAVIS. La cooperativa Dao (Dettaglianti Alimentari Organizzati), nata nel 1962 da un gruppo di 20 alimentaristi trentini, e che conta oggi oltre 280 punti vendita, non solo in Trentino ma anche in Alto Adige e nelle province di Verona, Vicenza, Belluno, Brescia e Bergamo, con l'insegna Conad e Maxì, ha deciso di abbandonare la Federazione della cooperazione.

La lettera che comunica la disdetta, che scatterà dal primo gennaio del 2025, è arrivata negli uffici di via Segantini mercoledì e non si può dire che abbia stupito i vertici della Federazione, visto che i rapporti con la cooperativa di dettaglianti non sono mai stati idilliaci. Come motivazione dell'addio sarebbero state indicate questioni di efficienza e di costi dei servizi.

Già qualche anno fa il presidente di Dao, Ezio Gobbi, si lamentava riguardo ai rapporti con la Federazione trentina della cooperazione sostenendo: «Siamo un po' messi da parte».

Il nodo dei rapporti tra la cooperativa Dao e Federcoop si trascinava, infatti, irrisolto, da anni in particolare per il fatto che la cooperativa chiedeva di fare parte del settore consumo, come sono le cooperative del consorzio Sait, invece di essere inserita nel settore delle coop "varie".

Il fatto è che Dao è nata da dettaglianti che esercitavano attività di impresa in forma cooperativa vivendo la Federazione in termini marginali rispetto ai concorrenti delle famiglie cooperative del gruppo Sait.

Negli anni però Dao è stata protagonista di una sorta di "campagna acquisti" attirando a sè una serie di famiglie cooperative in varie valli del Trentino "strappate" al Sait, come la Famiglia cooperativa Vallate Solandre della presidente Marina Mattarei, che nel 2020 ha deciso di lasciare il consorzio Sait per approdare a Dao e al marchio Conad.

E ora l'uscita di Dao dalla Federazione non può non colpire in particolare per la cooperativa Vallate Solandre, se si pensa che Mattarei è stata anche presidente della Federazione provinciale della cooperazione.

Si tratta dunque di uno strappo con indifferente con una istituzione che esprime la storia della cooperazione trentina.

Se ne vanno anche la Fassa coop e naturalmente tutte le famiglie cooperative targate Dao (una decina), sempre che non decidano di fare marcia indietro come accaduto l'estate scorsa quando la Famiglia cooperativa Königsberg di Mezzocorona è tornata ad esporre l'insegna Coop, dopo aver deciso di rifornirsi da Sait, a tre anni dalla "migrazione" (decisa dal precedente consiglio di amministrazione) verso Dao e il marchio Conad.

La cooperativa Königsberg conta 4 punti vendita alimentari e 3 negozi di ferramenta-antiparassitari che la cooperativa ha tra Mezzocorona, Faedo, San Michele all'Adige, Pressano e Verla.

Tra anni fa il presidente Gobbi aveva sostenuto la volontà di mantenere il rapporto con la federazione anche perché «le nostre Famiglie cooperative socie sono associate a Federcoop». Ma ora che la cooperativa dei dettaglianti invece deciso di dire addio alla Federazione si vedrà se e quali saranno le ripercussioni di questa scelta. 

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