Dao lascia la Federazione cooperative, Mattarei: «Ormai non c'è dialogo, c'è solo il pensiero unico»
Via Segantini commenta con poche righe piene di inviti al dialogo, Dao risponde con toni pacati, ma ora tocca alle Famiglie Cooperative decidere da che parte stare
TRENTO. È arrivata da parte della Federazione delle Cooperazione la conferma dell'addio di Dao. In via Segantini sono usciti allo scoperto dopo che l'Adige aveva dato notizia di una lettera in cui il presidente Ezio Gobbi comunicava la decisione del consiglio di amministrazione di uscire dal sistema cooperativo trentino a cui Dao aveva aderito una ventina di anni fa, ai tempi della presidenza di Diego Schelfi.
Il comunicato. Poche righe e senza entrare nei termini delle motivazioni alla base dell'uscita del gruppo distributore del marchio Conad quelle rilasciate dalla Federazione trentina per sancire un matrimonio che in effetti non aveva mai dato grandi frutti.
Nella nota, la Federazione ne prende atto e porge a Dao i migliori auguri di prosecuzione nel suo importante percorso di crescita. «Pur dispiaciuti per questa decisione - dichiara il vicepresidente vicario Italo Monfredini -, continueremo a lavorare per supportare tutte le cooperativedel nostro territorio, rafforzando i valori di solidarietà e collaborazione che ci caratterizzano».Nel rispetto del principio della libera adesione e delle "porte aperte", rimaniamo nella speranza che questa decisione possa essere un arrivederci. La Federazione rimane disponibile a future collaborazioni, fiduciosa che il dialogo e lo spirito cooperativo potranno sempre trovare nuovi spazi di incontro, nell'interesse delle comunità e dei soci che rappresenta.
La replica. «La decisione di uscire dalla Federazione dipende da una riflessione maturata sul fatto che, in anni di appartenenza, non si sia mai instaurato un reale dialogo e una fattiva collaborazione» spiegano i vertici di Dao. Da qui, per correttezza di rapporto, la volontà di recedere.
Il presidente Ezio Gobbi e il direttore generale Alessandro Penasa spiegano poi che «nella valutazione operata siano del tutto assenti questioni economiche e di efficienza, né trattasi di insoddisfazione relativa ai servizi, dei quali per altro Dao non ha mai fruito».
La società sottolinea poi che le proprie mosse non coinvolgono le cooperative associate «che opereranno in libertà e autonomia le proprie scelte, senza che le loro decisioni abbiano a interferire con il rapporto che hanno con Dao stessa». Anzi, si aggiunge che il futuro «continuerà ad essere caratterizzato dal dialogo costante con le realtà che operano sul territorio e che condividono i nostri valori di riferimento».
I prossimi passaggi. Sui passaggi già avvenuti e su cosa succederà nei prossimi mesi parla Marina Mattarei, presidente della Famiglia Cooperativa Vallate Solandre, dal 2020 passata sotto l'ombrello Dao-Conad, e ora in procinto di seguire Dao fuori dalla Federazione. «Dao - spiega Mattarei - ha informato le cooperative di avere intenzione di recedere dalla Federazione, lasciandoci libera scelta se rimanere o no. Noi come tutte le consorelle abbiamo raccolto gli input fornitici e riportato nei nostri cda con l'obiettivo di fare avere poi una risposta a Dao».
Sui motivi dell'addio alla Federazione, Mattarei (che della stessa Federazione è stata per un breve periodo anche presidente) esprime un suo pensiero personale: «Dibattito e dialettica in cooperazione non ci sono più. Personalmente credo che bisogna diffidare del pensiero unico a tutti i livelli. E questo addio deve essere un campanello d'allarme».
Ora c'è da capire quante altre famiglie cooperative del sistema Dao (una decina) seguiranno l'esempio della "casa madre". Ci sono tempi e modi diversi per ciascuna. Alcune, come le Vallate Solandre, possono delegare la scelta al cda. Altre, che hanno l'adesione alla Federazione inserita nello statuto, per decidere il recesso dovranno passare per un'assemblea straordinaria dei soci».
Nelle parole di Monfredini («Continueremo a lavorare per supportare tutte le cooperative del nostro territorio») l'appello a chi non ha ancora preso una decisione a rimanere sotto il cappello della Federazione. Basterà?