Industria / Il nodo

Una delegazione trentina allo sciopero del settore automotive

Vengono chiesti il blocco dei licenziamenti e gli ammortizzatori sociali per i alvoratori. Fiom, Fim e Uilm del Trentino: "Senza politiche industriali lungimiranti da parte del governo e dell'Europa, ma anche della nostra Provincia, e senza investimenti delle imprese, rischiamo di imboccare una china pericolosa per la tenuta di tutto il sistema"

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TAVARES "L'elettrico costa, servono incentivi come in Francia"

TRENTO. Ci sarà anche una delegazione trentina allo sciopero nazionale del settore automotive proclamato per venerdì 18 ottobre da Fiom, Fim e Uilm.

Le maestranze degli stabilimenti coinvolti (Mahle Componenti Motori Italia, Omr Rovereto, Girardini, Sapes) incroceranno le braccia, ma sciopereranno con loro, in solidarietà, anche altre realtà: Sandvik, che è fornitrice di utensili per Stellantis, e Dana, che sta subendo un forte rallentamento degli ordini e che ha già chiuso numerosi contratti di sommministrazione.

""L'elettrico costa, servono incentivi come in Francia". Non è accettabile che si distribuiscano miliardi di dividendi ed al contempo si licenzino i lavoratori, delocalizzando le produzioni", dichiarano in una nota Michele Guarda, Luciano Remorini e Willj Moser, segretari generali di Fiom, Fim e Uilm del Trentino.

Secondo i sindacati l'Europa e il nostro Paese devono stanziare tutte le risorse necessarie per accompagnare la transizione ecologica e tecnologica, in particolare la transizione alla mobilità elettrica, salvaguardando l'occupazione, anche attraverso "il blocco dei licenziamenti, la formazione, gli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, la riduzione dell'orario di lavoro".

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