Economia / I dati

Lavoratori under 35: in Trentino il 51% è precario, nel Nordest "solo" il 39%

L’analisi Inps con i dati 2023: «Le retribuzioni così basse rispetto ai territori limitrofi hanno significative conseguenze sul grado di autonomia delle nuove generazioni». Gender gap: le donne in Trentino perdono 9.436 euro all’anno rispetto ai colleghi maschi

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TRENTO - Natalità, casa e conciliazione. O, meglio, denatalità, difficoltà abitativa e problematiche del lavoro femminile. Sono tre nodi centrali e tuttora irrisolti della politica trentina. Tre temi che trovano una spiegazione (anche) nelle elaborazioni dei dati Inps per il 2023, che analizzano l'occupazione e le retribuzioni degli under 35 anni e il persistente gap salariale tra donne e uomini nel settore privato.

Alcuni dati: i giovani trentini tra i 20 e i 34 anni hanno percepito nel 2023 un reddito medio di 17.615 euro lordi, ben 4.514 euro in meno dei coetanei altoatesini (22.129 euro medi annui) e 1.206 euro in meno di quelli del Nordest (18.821 euro medi annui).

Ancora: lo scorso anno su 70.170 giovani occupati nei settori privati non agricoli in Trentino ben 35.656, ossia il 50, 8%, sono precari con contratti a termine o stagionali.

I numeri della retribuzione femminile non vanno meglio: la nostra provincia, messa a confronto con le regioni a noi più vicine, registra differenziali di genere più ampi anche della media nazionale. Rispetto alle retribuzioni giornaliere, infatti, le donne in Trentino guadagnano il 29, 7% in meno degli uomini, un dato purtroppo maggiore anche rispetto al meno 25,8% registrato in media in Italia.

Osservando le retribuzioni annue, le donne in Trentino perdono 9.436 euro rispetto ai colleghi maschi.

Il guadagno medio a giornata dice che una donna trentina porta a casa 76 euro, contro gli 89 di una altoatesina e i 94 di una lombarda. Bastino questi dati, quindi, per dare una spiegazione ai tre nodi di cui sopra: con queste retribuzioni e questi gap, infatti, per i giovani under 34 e per le donne diventa difficile porre le basi per comprare casa e mettere in piedi una famiglia. E in questo contesto il fatto che il Trentino abbia un costo della vita - dal carrello della spesa fino alle bollette - e un costo delle abitazioni tra i più alti a livello nazionale, non aiuta a sbloccare la situazione.

Lavoro giovanile e precarietà. Tra i soggetti che più soffrono le condizioni generalmente non soddisfacenti del mercato del lavoro trentino caratterizzato da una bassa qualità della domanda di lavoro delle imprese sono certamente i giovani. Secondo i dati Inps per il 2023 in Trentino sono occupati ben 70.170 under 35.

Si tratta del 38, 6% di tutti gli addetti che lavorano in aziende private non agricole, un dato inferiore a quello della provincia di Bolzano dove i giovani fino a 34 anni rappresentano ben il 40, 7% dell'occupazione privata ma significativamente superiore a quella del Nordest dove i giovani sono poco più di un terzo degli occupati privati totale con il 34%. Gli under 35 occupati in Trentino sono 8. 414 fino a 19 anni (11. 125 in Alto Adige), 20. 214 tra i 20 e i 24 anni (24. 541 in Alto Adige), 21. 166 tra i 25 e i 29 anni (25. 030 in Alto Adige) e 20. 376 tra i 30 e i 34 anni (23. 782 in Alto Adige).

«Ciò dimostra - commenta l'Inps - ancora una volta come il mercato del lavoro stia velocemente invecchiando a causa della bassa natalità. Da questo punto di vista il Trentino, fino a pochi anni fa, anche per la capacità di attrarre ed integrare giovani famiglie immigrate, poteva contare su andamenti demografici positivi rispetto al resto del paese. Oggi è sempre meno così».

Passando alle retribuzioni nella fascia 20-34, in Trentino un operaio percepisce mediamente 16. 007 euro lordi all'anno nel 2023 (19. 560 in Alto Adige e 16. 804 nel nordest), 20. 912 euro per gli impiegati (25. 865 in Alto Adige e 22. 479 nel nordest), 15. 440 euro per gli apprendisti (18. 327 in Alto Adige e 15. 809 nel nordest) e 17. 615 euro per tutte le qualifiche (22. 129 in Alto Adige e 18. 821 nel nordest).

Commenta l'Inps: «Retribuzioni così basse rispetto ai territori limitrofi hanno significative conseguenze sul grado di autonomia dei giovani trentini anche in considerazione dei costi significativamente più alti delle abitazioni nella nostra provincia e sulla propensione a fare figli che si sposta sempre più avanti negli anni». Inoltre in Trentino un giovane under 35 percepisce una retribuzione media annua ancora inferiore di 1. 093 euro rispetto alla media generale delle retribuzioni, mentre la curva dei guadagni in provincia di Bolzano cresce più velocemente e permette ai giovani altoatesini di diventare autonomi con più facilità.

Infine: su 70. 170 giovani occupati nei settori privati non agricoli in Trentino ben 35. 656, ossia il 50, 8%, sono precari con contratti a termine o stagionali.

In provincia di Bolzano la percentuale scende al 46, 1% e addirittura al 39, 4% nel Nordest. «Un primato quello del lavoro precario dei giovani che è tutt'altro che invidiabile», conclude l'Inps. Differenze di genere. Rispetto alle retribuzioni giornaliere infatti le donne in Trentino guadagnano il 29, 7% in meno degli uomini rispetto al -25, 8% registrato in media in Italia. Rispetto a Lombardia (-26, 6%), Emilia Romagna (-27, 5%) e Veneto (-28, 6%) la nostra provincia ha performance peggiori.

«I differenziali di genere - analizza l'Inps - sono amplificati in Trentino dal fatto che, a fianco delle ormai cronica scarsità di donne in ruoli apicali e direttivi nei luoghi di lavoro e della diffusione del part-time involontario l'occupazione femminile nella nostra provincia si concentra in settori a forte connotazione stagionale (turismo, assistenza, servizi e trasformazione agroalimentare)».

Le retribuzioni medie femminili in Trentino anche nel 2023 risultano le più basse delle regioni a noi vicine e pure della media nazionale. In provincia di Trento una donna occupata nel settore privato non agricolo ha guadagnato nel 2023 in media 17. 231 euro lordi.

In Lombardia (23. 677 euro annui), in Emilia Romagna (20. 250), in Alto Adige (19. 822), in Veneto (19. 266) e in Friuli (18. 907) le donne guadagnano quindi tra i 6. 500 e 1. 700 euro all'anno in più delle lavoratrici trentine.

Nel 2023 seppur in modo ancora troppo limitato, c'è stata una lieve riduzione del gender gap. «Si tratta di un segnale positivo che tra l'altro premia le qualifiche più basse, ossia operaie (+4, 1%) e impiegate (+4, 07%)», commenta l'Inps.

Infine in Trentino su 83. 687 donne impiegate, ben 43. 833 hanno un contratto part time (52, 4% del totale, mentre gli uomini a tempo parziale sono solo il 15, 2%). In Alto Adige le donne part-time sono il 50, 1%, mentre nel nordest sono il 46, 6%.

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