Viabilità / Autostrade

Bando A22 e il nodo diritto di prelazione, l'Aiscat scrive al ministro: così non va bene

L'associazione delle società autostradali si rivolge anche all'Autorità di regolazione dei trasporti per contestare i termini previsti per la gara sulla concessione di 50 anni in cui Autobrennero potrebbe esercitare il diritto: «Previsioni estranee al sistema regolatorio introdotto nel 2019 e distanti dai principi di equità»

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TRENTO - Sul bando per la nuova concessione per 50 anni dell'A22 arriva il macigno di una lettera critica inviata da Aiscat, Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori, che riunisce le società, enti e consorzi del settore.

Aiscat in sostanze rilava la mancata coerenza rispetto alle regole europee: nel mirino c'è innanzitutto il diritto di prelazione per l'attuale concessionario, perché nel caso non si aggiudicasse la gara Autobrennero Spa conserverebbe la possibilità di presentare un'offerta pari a quella vincitrice.

I vicepresidenti Aiscat si rivolgono perciò al ministro dei trasporti, Matteo Salvini, e all'Autorità di regolazione dei trasporti (nella persona del presidente Nicola Zaccheo), esprimendo «forte preoccupazione» su alcune previsioni del bando A22 che definiscono «estranee al sistema regolatorio introdotto nel 2019 e in corso di revisione nell'ambito di un diverso procedimento, contrarie alle recenti riforme introdotte dal legislatore e distanti dai principi di equità a cui si dovrebbe invece ispirare un sistema funzionale al sostentamento di grandi investimenti come quelli in questione».

Aiscat solleva anche la questione degli investimenti da oltre 9 miliardi di euro già garantiti da Autobrennero e che chiunque vincesse la gara dovrebbe assicurare.

Per partecipare al bando il termine scade a fine febbraio e sulla strada della gara pendono anche due ricorsi presentati da Autostrade per l'Italia e da Adusbef.

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