Aldo Cazzullo, 'vendere libri gesto di civiltà e resistenza'
(ANSA) - ROMA, 09 APR - "Vendere i libri è un gesto di civiltà e resistenza, oggi il rischio che sia spazzato via tutto esiste. Si producono talmente tante cose nell'era del digitale che non resta nulla. Quando apre una libreria la società è più ricca": lo ha detto il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo che ieri sera al Teatro Parioli di Roma ha ricevuto il Premio Speciale Librai Italiani durante l'inaugurazione del XIX Corso di Alta Formazione in gestione della Libreria 2025 organizzato da Ali Associazione Librai Italiani Confcommercio e Sli - Scuola Librai Italiani. Cazzullo, che ha ricevuto il riconoscimento per il libro "Il Dio dei nostri padri. Il grande romanzo della Bibbia" (HarperCollins) e che ha raccontato di aver "fatto il libraio nell'estate della maturità nell'unica libreria di Alba, la mia città", ha sottolineato che il premio ricevuto lo "riempie di orgoglio perché i librai sono come i monaci irlandesi che al buio e al freddo ricopiavano a mano i codici latini e greci, salvando la civiltà occidentale". "Le case editrici se la cavano bene, gli autori un po' meno, per le librerie è dura", ha aggiunto il giornalista, "chiudono le edicole, i giornali di carta stanno sparendo. Ma il libro resiste. Ed è salvato secondo me anche dal senso del possesso, perché ci piace dire che un libro è nostro. Gli editori italiani fanno libri molto belli. Io non sono un dotto, non mi piace la parola divulgatore: sono una persona che racconta storie. E tengo molto al rapporto con i librai e con i lettori". (ANSA).