Massini, "Il Campidoglio e le sue storie per ritrovarci"
(ANSA) - ROMA, 26 GIU - Ci "sono qui tante voci e suoni che non sento, ma li percepisco con il mio essere, il mio stare qua, immerso". Parola di Cochise, capo apache negli Usa del 1852, protagonista, attraverso il racconto di Stefano Massini, in apertura dell'evento inedito a Piazza del Campidoglio a Roma "Il Campidoglio e le sue storie". Un ritorno in scena per il drammaturgo a pochi giorni dal suo trionfo ai Tony, dove con The Lehman Trilogy (che diventerà anche una serie tv) ha conquistato il premio per la migliore opera teatrale. L'autore toscano, che ha firmato testi tradotti in 27 lingue messi in scena in tutto il mondo, è il primo italiano a conquistare il riconoscimento. Lo spettacolo romano, prodotto da Frame - Festival della Comunicazione con il coordinamento organizzativo di Zètema Progetto Cultura, ideato da Massini insieme a Danco Singer, accompagnato dalle note dell'arpa celtica di Stefano Corsi, mette in scena un "monologo-dialogico" che passa per luoghi e non luoghi, incontri, ritratti e suggestioni letterarie, filosofiche e storiche. E a lui arrivano subito i complimenti via twitter del sindaco Roberto Gualtieri, che posta orgoglioso una foto scattata poco prima dello spettacolo proprio nella piazza del Campidoglio con tutto il team. "Questo è un luogo che in questo momento ci sta parlando, al di là di quell'infima, miserrima gamma di suoni tra lo 0 e i 125 decibel che definiamo voci udibili- scandisce Massini - Qui possiamo ascoltare, andare a fondo, percepire l'eco, il riverbero". Voci "in cui possiamo ritrovare noi stessi". Alternando ironia ("dall'homo sapiens siamo diventati homo pixel, preoccupati solo di fare la foto giusta") a riflessioni (nelle citazioni si va da Stendhal a Marc Augé), Massini viaggia in secoli di storia e arte con continui richiami anche all'oggi, mettendo in rilievo in particolare tante figure di donne vittime di pregiudizi e ingiustizie. (ANSA).