Stanzione, 'importante cooperazione tra autorità al G7 Privacy'
(ANSA) - ROMA, 10 OTT - Intelligenza artificiale e tutela dei più piccoli. Queste due delle tematiche fondamentali che verranno sollecitate dalla presidenza italiana del G7 Privacy. "I temi di questi giorni del G7 sono vari e tutti di estrema rilevanza dal punto di vista dell'attualità: la libera circolazione dei dati, le tecnologie emergenti, l'intelligenza artificiale in particolare sotto il profilo della tutela dei minori e della governance anche rispetto al ruolo delle autorità di protezione dei dati". Lo ha detto all'ANSA il presidente del Garante per la protezione dei dati personali, Pasquale Stanzione, prima dell'inizio dei lavori di oggi del G7 Privacy a palazzo Poli, a Roma. "La cooperazione tra le autorità è quanto mai importante per i trattamenti dei dati personali, che spesso sono transfrontalieri, dunque si trasferiscono in Paesi esteri, extra-Ue ad esempio - ha aggiunto - Pur nella loro diversità, questi temi sono accomunati dall'esigenza di promuovere la fiducia dei cittadini nella innovazione attraverso un quadro di regole, garanzie, per la tutela dei diritti e delle libertà". "Il garante italiano nasce nel 1997 grazie all'impegno di Stefano Rodotà, il primo presidente del garante a cui noi dobbiamo moltissimo - ha proseguito Stanzione - Proprio coltivando queste radici il Garante si è reso spesso promotore del dialogo a livello internazionale, sollecitando in sede europea azioni comuni su alcuni tra i temi più urgenti, e la presidenza italiana coltiverà in particolare uno spunto di tutela dei minori nella convinzione che il confronto, quanto più è possibile, possa perseguire rispetto alle sfide che la modernità ci pone. Siamo sicuri che in questa scia possiamo ottenere degli ottimi risultati". "La privacy è uno di quei diritti fondamentali che il G7 per sua stessa vocazione non può che promuovere - ha ricordato il presidente - E adesso è anche un presupposto di democrazia e uguaglianza, altri due valori che sono nello spirito del G7. Oggi non sarebbe possibile pensare a una democrazia che non garantisca ai cittadini un'adeguata protezione dei propri dati personali e così le proprie scelte, che si intendono promuovere ma in maniera riservata, per non subire discriminazioni, stigmatizzazioni, per essere liberi di autodeterminarsi. Inoltre, per un diritto come la protezione dei dati personali, che si esercita principalmente in una dimensione aterritoriale com'è la rete, è indispensabile promuovere il confronto tra ordinamenti diversi e le organizzazioni internazionali, superando una logica che sia meramente nazionale". (ANSA).