La nomina di Sgarbi e chi ne è responsabile
Egregio direttore, Le chiedo una cortesia: mi consenta di rispondere pubblicamente al lettore Jacopo Costa - che ovviamente non conosco - sul "chi dovrebbe chiedere alla Giunta provinciale" come mai è stato scelto Sgarbi. Lei mi ha già risposto che dovrei essere io stesso, cioè un lettore .
Evidentemente mi scambia per un consigliere provinciale: la mia scelta di cittadino l'ho fatta, secondo Costituzione, alle scorse elezioni provinciali e non ho votato per i leghisti e i loro cespugli. La vera risposta l'ha già data al momento della nomina l'Assessore provinciale alla cultura, dicendo che si era valutato il numero di follower di Sgarbi, a mia memoria 6 milioni.
Mauro Franceschi
Una provocazione incompresa
Evidentemente la mia chiarissima provocazione, così chiara non era. Nel dire che andrebbe chiesto alla giunta provinciale perché la medesima giunta abbia deciso di nominare Sgarbi io ovviamente non mi riferivo a lei nello specifico - come molti altri lettori che mi hanno scritto hanno peraltro ben compreso - ma ai trentini nel loro complesso (sempre con rispetto, perché chi vota ha sempre ragione), ricordando loro che io faccio domande e rispondo anche a molte domande, ma le uniche nomine che posso fare si limitano al giornale che dirigo.
L'assessore Bisesti non disse solo questo, ma risultò subito evidente che la sua scelta - che per certi aspetti paga e che per altri fa indignare - fosse per così dire consapevole.
Prendendo Sgarbi non si prende solo uno dei tanti uomini che contiene (il critico, l'esperto, quello che buca a suo modo il video), ma il pacchetto completo (dunque anche l'uomo che non vuole mettere la mascherina, che ama chiamare capra chi lo contraddice e che il video a volte, più che bucarlo, lo sfonda proprio).
Infine: nessuno scambio, ma ricordi sempre che i consiglieri provinciali d'opposizione, in contesti come quello in questione, non hanno più potere di chi scrive una lettera al giornale.
lettere@ladige.it