Le preghiere americane e i nostri politici
Tanti politici fanno uso di simboli religiosi, e in America si giura sulla Bibbia. Ma il rapporto fra fede e politica è di facciata o fondante? Se lo chiede il nostro lettore, e risponde il Direttore Alberto Faustini.
Le preghiere americane e i nostri politici
Caro direttore, seguendo passo passo in Tv la cerimonia di insediamento del nuovo Presidente degli Stati Uniti d’ America, ho constatato che tale cerimonia è diventata quasi un atto sacro. Il neo presidente nel suo discorso ha citato più volte passi della Bibbia (oltre che avervi giurato sopra come da protocollo), invocato lo Spirito Santo «perché illumini le nostre menti e ci guidi», citato Sant’Agostino, padre della Chiesa cattolica, e concluso alla fine il suo discorso con la frase «che Dio benedica l’America!». Inoltre c’è stata una preghiera iniziale da parte di un sacerdote cattolico e poi un’altra (per parità e rispetto di tutte le fedi) da parte di un pastore protestante.
Comunque ho notato che quasi nessuna testata giornalistica o video ha nominato o messo in rilievo questi particolari. Anzi da noi, Italia Paese pseudo cattolico, succede spesso che, se un nostro deputato o senatore invoca la protezione della Madonna o mostra un segno religioso come il rosario, si grida e si scrive allo scandalo e alla vergogna. Con tutti gli strani giri e raggiri che sta mostrando gran parte della nostra classe politica, non sarà il caso e opportuno che anche loro - per il bene della nostra Patria e di noi popolo - invochino lo Spirito Santo e magari iniziare una seduta con un minuto di raccoglimento o una preghiera?
P.S. Purtroppo però, in America anche con tutti questi richiami a un Essere superiore, poi la presidenza Biden nei suoi programmi di partito, mostra gravi crepe su quelli che sono i valori umani fondamentali: famiglia e vita (approvazione e finanziamenti per aborto fino a nove mesi e famiglie omossessuali).
Tonj Gerletti
Laicità dello Stato, le differenze fra noi e loro
Storia lunga. Gli Stati Uniti da sempre s’affidano a Dio, mentre l’Italia - cattolica per definizione - ha viceversa la necessità di ribadire continuamente, come ben spiegò il cattolico Alcide Degasperi in anni lontani, la laicità e anche la fiera indipendenza dello Stato. Gli insediamenti di un presidente, in America, sono poi, insieme, rito, liturgia, spettacolo, immagine che si intende trasmettere al mondo e molto altro. Impossibile cercare o fare paragoni. Anche se certo anche all’Italia di oggi servirebbe una mano divina, Venendo infine al programma di Biden, le dico che andrà misurato sulle scelte e non sulle promesse. Un esempio per tutti: riuscirà ad abolire la pena di morte, che ancora c’è in qualcosa in fin troppi Stati federali? O dovrà piegarsi ai singoli governatori, come hanno fatto molti suoi predecessori prescindendo dai loro programmi? Stiamo a vedere.
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