Medici riuniti a Levico: allarme inquinamento ambientale
Nessun allarmismo, o forse sì, se serve ad aprire gli occhi: «L'Oms (l'agenzia specializzata dell'Onu per la salute, ndr) prevede che entro il 2050 un terzo della popolazione mondiale morirà causa inquinamento. E saranno morti sempre più premature».
Lo ricorda Justina Claudatus , medico di medicina ambientale clinica, dermatologo e psicoterapeuta, che fa parte del comitato scientifico che ha organizzato il primo convegno nazionale su «Ambiente Rischio Salute», che si è tenuto al palacongressi di Levico Terme nel fine settimana.
Tre giorni di lavori, relazioni, dibattiti. Ed è questa - sintetizza Justina Claudatus - la conclusione dell'assise promossa dall'associazione Medici per l'ambiente Isde Trento e da Assimas (Medicina ambiente salute): «L'invito, ora, ai tutti i colleghi medici e agli amministratori pubblici è quello di collaborare e di agire assieme contro l'inquinamento».
Messaggio chiaro, quindi: «Basta fingere di non sapere. Uno degli aspetti più drammatici emersi» aggiunge Claudatus «è quello degli effetti dell'inquinamento sul feto durante la gravidanza e sui bambini nei primi anni di vita. Autismo, leucemie, tumori cerebrali nei bambini sono in aumento esponenziale e la prospettiva è di avere in futuro generazioni sempre più malate. Dobbiamo davvero ripensare tutto, dalla A alla Z».
Come dire: una conversione d'approccio. Non a caso, il presidente dell'Ordine dei medici del Trentino, Marco Ioppi , ha aperto il convegno citando l'enciclica «Laudato Si'» di papa Francesco, per dire che l'ambiente non è solo una questione economica o politica, è anche una questione antropologica ed etica. Ioppi ha dato il la alla tre giorni richiamandosi al codice deontologico secondo cui il medico è responsabile dell'educazione alla salute e dei rapporti con l'ambiente, è cioè chiamato a considerare il contesto ambientale in cui l'uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute.
Da qui l'invito ai medici a prendersi le loro responsabilità, ad essere «sentinelle, custodi della salute e del benessere dei cittadini», a prendere con coraggio posizione, anche perché, denunciando i danni da inquinamento, si contribuisce anche a ridurre la spesa sanitaria.
Più prevenzione, meno sanità e più benessere: «filosofia» cui si ispira - l'ha ricordato il dirigente del dipartimento salute della Provincia, Silvio Fedrigotti - il nuovo «Piano per la salute». È stato Silvano Piffer (responsabile del registro tumori di Trento) a citare il rapporto dell'Oms che indica, su scala globale, che più del 20% delle patologie e delle cause di morte va attribuito in modo diretto o indiretto alle condizioni di criticità ambientali nelle diverse matrici: aria, acqua, suolo e catena alimentare.
Ernesto Burgio, pediatra, presidente dell'Eceri (Istituto europeo di ricerca su cancro e ambiente), dopo aver ricordato che l'uomo ha prodotto e immesso nella biosfera una quantità enorme di sostanze artificiali trasformando gli ecosistemi, ha sottolineato l'importanza dell'ambiente durante la gestazione e i primi anni di vita e riportato dati relativi all'aumento dei tumori e dell'autismo in età pediatrica.
Degli effetti dell'uso degli agrofarmici (fitofarmaci o pesticidi e fertilizzanti di sintesi) ha parlato il noto biologo Gianni Tamino (Università di Padova).
L'impatto dei pesticidi sull'ambiente è determinato, oltre che dal dosaggio utilizzato e dal numero dei trattamenti, dal modo e dai tempi in cui essi si degradano, dato che possono produrre metaboliti pericolosi.
Tamino ha ricordato che la distruzione dei nemici naturali e lo sviluppo di resistenze concorrono ad aumentare costi e pericoli, sia per la maggiore intensità dei trattamenti, sia per l'uso di pesticidi più costosi e più tossici, soprattutto in termini di tossicità cronica (mutagenesi, cancerogenesi e azione di perturbazione endocrina).
Paolo Crosignani, direttore dell'Istituto nazione per la cura dei tumori di Milano, parlando degli effetti dell'inquinamento dell'aria e del particolato provocato dal traffico automobilistico, ha fornito un elemento positivo: le statistiche - ha spiegato - dimostrano che basta rimuovere la causa inquinante (in questo caso riducendo il traffico, ndr) e si ottiene un ripristino della salute, soprattutto quella compromessa nell'immediato, in pochi anni.
Nel dibattito moderato dal dermatologo Giuseppe Zumiani, Gianni Gentilini (neurologo) ha spiegato il ruolo degli inquinanti ambientali nello sviluppo delle malattie neurogenerative, in particolare morbo di Parkinson e Alzheimer. Gentilini ha illustrato il meccanismo attraverso cui i pesticidi provocano queste malattie.
Franco de Berardinis (direttore di gastroenterologia del San Camillo ha spiegato che la celiachia è una conseguenza diretta degli agenti inquinanti ambientali.