Orso, Frattini all'attacco: «L'intruso è l'uomo, non fate del male a KJ2»
Secondo l'ex ministro degli Esteri di soluzioni per garantire la sicurezza del territorio trentino e dei suoi abitanti ce ne sono tante
«Sulla vicenda degli orsi in Trentino le istituzioni sembrano voler seguire un unico e crudele percorso: rinunciare alla preziosa testimonianza di biodiversità che gli orsi portano nella provincia e, quindi, ricorrere anche a mezzi letali verso i plantigradi a tutela del controllo e gestione dei territori boschivi della zona». Lo afferma l'ex ministro degli Esteri Franco Frattini.
«Dopo la sciagurata decisione che un anno fa aveva portato alla cattura e alla morte dell'orsa Daniza, ci ritroviamo oggi dice Frattini - a riproporre un trattamento simile verso una nuova orsa: KJ2, il plantigrado responsabile dell'aggressione di un uomo a Cadine il 10 giugno scorso e che rischia di essere rinchiuso nell'area del Casteller o addirittura di essere abbattuto».
«Di soluzioni per garantire la sicurezza del territorio e dei suoi abitanti - conclude Frattini - ce ne sarebbero tante, ma chissà perché in Italia il dibattito ottuso deve sempre avere la meglio. In Canada e in Alaska sono riusciti con successo a convivere con migliaia di plantigradi senza mai fare riscorso a strumenti letali o nocivi per l'animale. Mi auguro, quindi, che chi nelle prossime ore andrà a prendere una decisione sul destino dell'orsa KJ2 pensi ai suoi cuccioli, alle difficoltà che avrebbero nel vivere lontano dalla loro mamma, alla tutela della biodiversità dell'Italia, ma soprattutto alla regola aurea dei boschi, laddove l'intruso è l'uomo e non l'animale».