Vendemmia precoce ottima per il caldo

Sarà una vendemmia abbondante e di buona qualità e sarà ricordata per uno storico anticipo che la classifica come la più precoce almeno degli ultimi dieci anni

Sarà una vendemmia abbondante e di buona qualità e sarà ricordata per uno storico anticipo che la classifica come la più precoce almeno degli ultimi dieci anni.
 
Merito del caldo di queste ultime settimane che promette di regalare un’annata in netta ripresa rispetto a quella dello scorso anno, quando la produzione italiana di vino aveva raggiunto i 44,7 milioni di ettolitri, contro gli oltre 50 milioni di ettolitri del 2013. A oggi si stima un aumento di circa il 13% di uve prodotte sul territorio nazionale, che rimane comunque al di sotto della produzione di due anni fa.
 
Molto positivo risulta essere l’andamento climatico, quasi da manuale con inverno freddo, primavera piovosa ed estate calda e asciutta che ha assicurato uve sane, anche se l’incognita meteo delle prossime settimane lascia ancora molte variabili aperte.
 
Una cosa è certa, fa sapere la Coldiretti, il grande caldo ha segnato la fase della maturazione delle uve, tanto che in Franciacorta i primi grappoli sono stati raccolti la settimana scorsa per la produzione degli spumanti, con uve che mantengono un buon grado di acidità. Silvano Brescianini, vicepresidente del Consorzio Franciacorta, ha fatto sapere, infatti, che il potenziale produttivo è tornato a essere quantitativamente piuttosto generoso dopo ben tre stagioni meno munifiche e anche sul piano della qualità le premesse sono estremamente positive.
 
Domani, intanto, in un’altra azienda agricola della Franciacorta nella provincia di Brescia si inizierà vendemmiare le uve Chardonnay, le prime in tutta Italia.
 
Il Centro Studi della Confagricoltura, sulla base della consueta rilevazione condotta su diverse centinaia di aziende vitivinicole, prevede un aumento medio produttivo che dovrebbe attestarsi ai 7 milioni di tonnellate di uve raccolte, contro le 5,9 del 2014 e le 6,9 del 2013. Un andamento che però non sarà uguale in tutta italia.
 
Secondo Andrea Faccio, presidente della Federazione vino di Confagricoltura, in alcune zone l’incremento delle rese è decisamente superiore, in altre, invece, a causa di calamità naturali impreviste, si è perfino registrato un calo delle quantità raccolte.
Per la Vernaccia, ad esempio, sarà un’annata di abbondanza e di ottima qualità, i pronostici della vendemmia in Sardegna di questo vino Doc da dessert parlano di incremento del raccolto pari al 20%.

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