Il taglio obbligato delle robinie sulla ciclabile: i runner protestano
Perché sono state tagliate le robinie (Robinia pseudo-acacia) lungo la ciclabile a nord e a sud della città? «È uno scempio» dice l'avvocato Monica Carlin , runner che si allena tutti giorni nel tratto a sud. Lascia l'auto nella zona del Palaghiaie, e poi su è giù lungo la ciclabile a macinare chilometri, sia in sinistra che in destra Adige.
«È una cosa assurda, erano piante belle anche dal punto di vista paesaggistico. Un conforto, un "corridoio" di ombra per chi corre o va in bicicletta. Oltre tutto ben tenute, perché i rami sporgenti erano tagliati dalle squadre del "Progettone". Non si capisce che tipo di problemi di sicurezza potessero rappresentare. Già da anni» aggiunge Carlin «erano intervenuti sull'argine sinistro, verso l'aereoporto, rendendolo spoglio. Adesso, stanno ultimando anche la eliminazione delle piante lungo la pista dall'altra parte del fiume».
Stesso stupore e stessa indignazione nelle parole di Lino Melchiorre Orler, dirigente del Cla (Consorzio lavoro ambiente) e runner per passione: «Non si tratta di un taglio di selezione, ovvero delle eliminazione delle piante peggiori, vecchie, ma di un sistematico e brutale taglio a raso. Questo, oltre a peggiorare l'aspetto estetico, priva i percorsi di qualsiasi ombreggiamento molto utile ed apprezzato nella stagione più calda da chi transita sulla pista. Francamente» aggiunge Orler «non si capisce la ratio dell'intervento. Sicuramente, non ha finalità di messa in sicurezza del corretto deflusso delle acque, visto che tali alberi sono lontani dal corso del fiume, e comunque non vengono tagliati quelli che costeggiano la sponda».
Interpellati, dal Servizio che ha in gestione la ciclabile, spiegano che la questione non è di loro competenza (il Servizio si occupa solo del nastro di asfalto e della «banchinetta» laterale) e rinviano al Servizio bacini montani. In effetti, è qui che bisogna rivolgersi per capire le ragioni dell'intervento che suscita le critiche di ciclisti, runner e camminatori.
«La gran parte delle golene demaniali» spiega l'ingegner Antonio Izzo «sono date in concessione ad uso agricolo per lo sfalcio ed il taglio dell'erba, con un disciplinare che prevede di tenere pulite anche le rampe arginali, perché la vegetazione invasiva può creare problemi, con lo sviluppo radicale, alla struttura del corpo arginale». Inevitabile, quindi, il taglio delle piante? «Sì» dice l'ingegnere dei Bacini montani «se non lo facesse il concessionario, dovremmo comunque tagliarli noi direttamente».
Il problema, osserviamo, è che in questo caso sono state tagliate anche le piante a lato della ciclabile? «Ma sono comunque piante dell'argine, già sulla scarpata, non della banchinetta laterale. E quindi c'è l'obbligo di tagliarle. Serve anche per le emergenze, per i sopralluoghi in caso di piena, per valutare se ci sono infiltrazioni. E la robinia è un'infestante, da tagliare. Le piante di pregio sono conservate».