L'uccisione dell'orsa KJ2 La Procura apre un'inchiesta
Anche la magistratura si occuperà della morte dell’orsa KJ2, abbattuta alla fine di luglio in esecuzione di un’ordinanza della Provincia autonoma di Trento perché ritenuta troppo pericolosa per l’incolumità delle persone. Una morte che ha avuto grande eco nel mondo politico e sui social, scatenando la reazione delle associazioni animaliste, che sabato (19 agosto) manifesteranno a Trento con ritrovo alle 10 in piazza Dante, davanti alla Provincia.
La Procura di Trento ha aperto un fascicolo a carico di ignoti ipotizzando il reato di uccisione di animali senza necessità, in base all’articolo 544 bis del Codice penale.
L’inchiesta è stata avviata dopo la presentazione di una relazione redatta dal Corpo forestale provinciale in cui vengono precisati i motivi dell’abbattimento.
Secondo i forestali, alla base dell’intervento c’era il rischio di non potere salvaguardare la salute pubblica di fronte alle possibili nuove aggressioni da parte del plantigrado. Inoltre, pare ci fossero problemi tecnici per provvedere all’eventuale cattura in quanto sarebbe stato difficile avvicinare l’animale in modo da sedarlo.
Un’operazione che era riuscita due anni fa quando a KJ2 fu applicato un radiocollare per seguirne gli spostamenti, dopo che l’orsa aveva aggredito un uomo nei boschi di Cadine. La seconda aggressione ai danni di un pensionato avvenuta nel luglio scorso nei pressi di Terlago ha convinto i vertici della Provincia ad intervenire.
Sul tavolo del procuratore di Trento Marco Gallina, oltre alla relazione dei forestali, c’è un esposto dell’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) che, al pari di altre organizzazioni animaliste, critica aspramente l’operato della Provincia di Trento, accusata anche di «aver messo a repentaglio in piano di ripopolamento degli orsi finanziato proprio dall’Unione europea». Per questo l’Aidaa ha lanciato un appello al presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, cui chiede una condanna dell’operato del governo provinciale trentino.
Intanto non accennano a placarsi le polemiche, che sui social hanno assunto toni molto accesi con attacchi personali al governatore Ugo Rossi e appelli al boicottaggio turistico del Trentino, peraltro al momento con scarsi riscontri.
Per domani mattina, alcune associazioni animaliste, dopo aver indetto una «giornata di lutto nazionale», hanno annunciato una manifestazione a Trento davanti al palazzo della Provincia e poi un presidio a Terlago, paese teatro dell’ultima aggressione compiuta da KJ2 che le è costata la vita.