Energia, sprechi in una casa su dieci in regione Da riqualificare oltre 22 mila edifici
In Trentino Alto Adige più di 22.000 edifici si trovano in stato di cattiva conservazione. Questo significa che, dal punto di vista energetico e termico, andrebbe riqualificato circa il 10,6% del patrimonio edilizio abitativo della Regione. In particolare, sono 2.051 gli edifici in stato «pessimo» e 20.482 quelli «mediocri».
Da un’indagine annuale realizzata dal centro studi Fiaip, Enea e I-Com emerge che, nel 2017, la maggior parte degli edifici sul territorio nazionale oggetto di compravendita (il 56%) apparteneva alla classe energetica più bassa (G).
Quindi, pur nella sua attenzione alla produzione di energia a partire da fonti rinnovabili (L’Adige di giovedì 5 aprile), il Trentino Alto Adige fa ancora troppo poco sul versante dell’efficientamento energetico degli edifici. E questo nonostante gli strumenti statali e provinciali messi a disposizione di singole abitazioni o condomini. A tal proposito, nel 2016 gli interventi di efficientamento effettuati in Regione sono stati più di 15.000 e hanno avuto un costo pari a 144,44 milioni di euro.
In questo senso Trento supera Bolzano sia per somma pro capite investita in interventi di efficientamento energetico (138,3 euro/abitante pari complessivamente a 74,5 milioni contro 133,5 euro/abitante pari in totale a 70 milioni), sia per risparmio energetico annuo generato dai suddetti interventi (23,5 GW/anno contro i 20,2 GW/anno degli altoatesini). Da sottolineare che, in entrambe le province, le azioni più efficaci ai fini di minimizzare le dispersioni termiche dagli edifici sono risultate la sostituzione dei serramenti e la coibentazione di pareti orizzontali o inclinate e di pareti verticali (ovvero isolare pavimenti, solai e pareti laterali).
Identica la «classifica» in termini di importi di spesa sostenuta. È quanto emerso ieri dalla presentazione del rapporto Civico 5.0 di Legambiente. «Che con la nuova campagna di sensibilizzazione - annuncia la responsabile energia di Legambiente Katiuscia Eroe - vuole porre l’attenzione di cittadini, amministrazioni ed imprese di costruzione sull’importanza di mettere in atto azioni di innovazione energetica ed efficientamento in maniera da favorire il processo di riqualificazione di condomini ed abitazioni».
«Va detto - aggiunge - che un miglior rendimento energetico degli edifici va di pari passo con un miglioramento della qualità di vita dei residenti ed anche un beneficio economico in bolletta. Oltre che, naturalmente, ad un impatto positivo in termini di tutela ambientale. I nuovi incentivi statali consentono una «cessione del credito» a favore delle famiglie con limitate possibilità economiche».
Edifici «colabrodo» in tutta la Regione. Per «provarlo» Legambiente è entrata fisicamente nelle case dei trentini producendo una serie di analisi termografiche (servono ad identificare visivamente, con macchie rosse di diversa intensità, il calore disperso da edifici ed appartamenti) e monitoraggi energetici (aiutano a comprendere i «punti deboli» di ciascuna famiglia in termini di consumi elettrici). A passare sotto la «lente di ingrandimento» di Legambiente sono stati quattro appartamenti di tre condomini di Trento collocati in corso Alpini, via fratelli Perini e via XXIV maggio.
Risultato? «Le dispersioni di calore - spiega Eroe - si concentrano soprattutto in corrispondenza di travi portanti e interpiano, di serramenti e pilastri, di giunture tra pareti perimetrali con i tramezzi ed i solai».