Translagorai, la Sat apre al confronto
Il progetto «Translagorai», che prevede anche la ristrutturazione di alcune malghe in disuso, e la loro trasformazione in bar-ristoranti con alloggio, è sempre nella bufera. E nel mirino della protesta (che raccoglie 18 mila persone in un gruppo Facebook) c’è la Sat, «colpevole» di essere promotrice del progetto.
Per rispondere alle accuse e alle critiche, è scesa in campo già due volte la presidente Facchini. Ma ora si è deciso di oinvolgere tutti, con un incontro pubblico. Spiega un comunicato Sat: «L’operazione ascolto ed approfondimento sia all’interno dei ai propri organismi interni, che al tavolo tecnico presso la Provincia sul progetto TransLagorai, prosegue».
Quindi, «In questa fase in cui il dibattito è al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e della politica, la Sat intende intraprendere un’operazione “porte aperte” sia nei confronti dei propri soci, che di tutti coloro che vorranno conoscere nel dettaglio come è nata la richiesta di partecipazione di Sat da parte dei soggetti proponenti e con quali scopi Sat ha accettato questa sfida, oltre a tutti gli aggiornamenti che emergono e che potranno emergere in futuro nei vari livelli di sviluppo del progetto».
Una iniziativa voluta dalla Presidente Anna Facchini «per testimoniare quanto siano importanti per il sodalizio il dialogo ed il confronto, anche con la cittadinanza, perché quel processo partecipativo passato in sordina un anno e mezzo fa, possa finalmente trovare spazio».
A questo scopo Sat ha convocato per giovedì 8 novembre alle 20, allo Spazio Alpino , in via Manci 57 a Trento, un incontro con la popolazione dedicato al progetto TransLagorai. «Tutti coloro che vorranno esporre le proprie opinioni, i propri dubbi, siano essi associazioni, alpinisti, soci Sat, o singoli cittadini appassionati di montagna, sono invitati a partecipare».
«Libertà è partecipazione» – sostiene la Presidente - come recita una indimenticabile canzone di Giorgio Gaber, un enunciato nel quale la SAT crede e che intende iscrivere a metodo di lavoro del proprio mandato.
«Non è la prima occasione di discussione pubblica che la Sat promuove, furono invitate a fine settembre tutte le associazioni ambientaliste del territorio, ma solo due parteciparono. L’auspicio dunque è che chi scrive sui social, oppure lettere, ai quotidiani, alla Sat, possa partecipare ad un momento di confronto pubblico e aperto, che la Sat ritiene molto utile e importante. La protesta tout court infatti, se non riesce a sfociare in uno scambio di opinioni e in un confronto sereno e costruttivo, è come un corso d’acqua ingrossato – osserva Facchini - che aumenta di dimensioni e di intensità man mano che scende a valle, creando solo danni, per usare una metafora relativa agli eventi degli ultimi giorni. Se invece il corso d’acqua troverà il proprio percorso e potrà sfociare nel proprio lago, io credo che nulla di così terribile potrà profilarsi all’orizzonte».
«Approfittiamo pertanto di questa comunicazione per rivolgere un invito – conclude Anna Facchini- venite in SaT e confrontiamoci, le porte sono e rimangono sempre aperte».