Un «Botanico» a passo Tremalzo La scultura in legno, ferro e altri materiali
L'incantevole valico ledrense di Tremalzo ha un nuovo abitante. Dopo 18 giorni di assiduo lavoro, Massimiliano Rosa e il padre Corrado hanno dato vita a «Il Botanico», opera realizzata per il progetto «The lost tale. Il ricordo perduto di Tremalzo», ideato dalla Rete di Riserve Alpi Ledrensi. L'installazione artistica diverrà una delle quattro sculture che uniranno, mediante un percorso circolare ludico-didattico, il Centro Visitatori «Monsignor Ferrari» e la Stazione di Inanellamento e Monitoraggio di Bocca Casèt.
«Sono entusiasta e onorato di aver condiviso questo lavoro con il mio babbo - ha detto Massimiliano Rosa, proprietario di "Atelier Rosa" e curatore di "Ledro Land Art" - mi auguro possa aiutare il rilancio di Tremalzo, che pare possa arrivare in tempi brevi. Un'area vitale per cercare di allungare la stagione in Val di Ledro. Mi auguro che questo lavoro piaccia alla commissione e, soprattutto, ai ledrensi. Consapevole della mia fortuna, vorrei dedicare quest'opera a tutte le persone che non hanno più la possibilità di trascorrere del tempo con il proprio papà». La conoscenza anatomica e la manualità maturata negli anni dal professor Corrado, si sono incanalate in una pratica figurativa che avvicina il genere surreale e caricaturale alla natura. Gli elementi naturali sono propri anche dello stile del figlio Massimiliano, più moderno e contemporaneo. L'unione delle due prospettive ha permesso di realizzare un'opera duratura in ferro, "ingrossato" da legno riciclato e rivestito da scandole tagliate a mano, con pezzi in ferro a sottolineare il lavoro di recupero e riciclo fatto da Corrado Rosa negli ultimi vent'anni.
«Da un po' di anni mi diletto a creare queste opere - ha commentato Corrado Rosa, docente di storia dell'arte a Storo e nell'amata scuola media di Bezzecca, in pensione da tre anni - l'occasione di collaborare assieme è stata eccezionale, specie in un luogo come Tremalzo, zona che finalmente ho il piacere di ammirare e studiare da vicino. Questo progetto è stato appagante, a livello artistico e umano. La grande soddisfazione del risultato ha alleggerito la parte progettuale e burocratica - ha aggiunto, ricordando di aver disseminato molte installazioni in Austria e Ungheria - sarebbe interessante vedere che queste sculture diventino parte integrante di gite scolastiche. Quanto mi mancano i ragazzi, ma la soddisfazione di incontrarli ed essere da loro riconosciuto non ha eguali».