Fauna / Il caso

Abbattere gli orsi? Per il ministro Cingolani «E’ crudele»

Il responsabile dell’ecologia non è contrario alle nuove linee guida della Provincia, elaborate con Ispra, ma preferirebbe la creazione di oasi protette «come in Germania o in Romania»

IL PIANO Così Fugatti vuole uccidere gli orsi «problematici» (senza neanche il parere dell’Ispra)
LA DELIBERA
Nuovo piano di gestione degli orsi: c'è anche l'abbattimento nei casi problematici
APPELLO Gli attivisti scrivono al ministro Cingolani: faccia liberare gli orsi rinchiusi a Trento
TESTIMONE "Ecco come ho imparato a convivere con il passaggio dell'orso qui in agritur"
LA PROTESTA Cartelli tutta Italia per la liberazione degli orsi del Casteller

 

di Luisa Maria Patruno

TRENTO. «L’idea di abbattere un orso è crudele, mi fa rabbrividire. Si deve cercare di agire sulla prevenzione; e il Trentino potrebbe realizzare un grande parco recintato, come ci sono in Germania, che ricrei il più possibile l’ambiente naturale, dove collocare gli animali problematici, invece di abbatterli o metterli in gabbia».

Il ministro alla transizione ecologica e ambiente, Roberto Cingolani, dice la sua per la prima volta sul tema, che riconosce essere molto complesso, della gestione degli orsi in Trentino, nel giorno in cui la giunta provinciale ha approvato - con l’avallo di Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) - le nuove linee guida in base alle quali la Provincia esprime una preferenza per l’abbattimento rispetto alla messa in cattività.

Signor ministro, non abbiamo ancora sentito la sua opinione sul tema della gestione degli orsi. Che idea si è fatto?

Io ho avuto un solo incontro con il presidente della Provincia di Trento (a marzo, Ndr.). Eravamo rimasti d’accordo che avremmo guardato le statistiche di natalità degli orsi bruni in Trentino rispetto ai marsicani in Abruzzo, perché c’è una differenza di ecosistemi significativa e volevamo capire perché si sono trovati così bene e riprodotti in Trentino e non così in Abruzzo, dove ci sono da tanti anni. Per il resto la cosa è andata avanti con gli uffici e Ispra.

Quindi lei non ha seguito direttamente la questione delle nuove linee guida sulla gestione degli orsi problematici?

Mi hanno spiegato il problema, ma poi se ne sono occupati i tecnici di Ispra, che hanno lavorato in stretto contatto con la Provincia. Se i team tecnici hanno trovato la quadra io non ho obiezioni, anche perché non conosco i dettagli.

Il suo predecessore, il ministro Costa, indossava la maglietta con il nome di Papillon, l’orso M49 più volte scappato e riaccuffato dalla Provincia e rinchiuso nel Centro faunistico del Casteller, schierandosi apertamente a favore dell’orso. Lei indosserebbe la maglietta?

Io ho un background un po’ diverso anche per origine professionale. A casa ho gatti, pappagalli, cani. A me gli animali piacciono moltissimo, ma mi rendo conto che in questi casi trovare un equilibrio fra la salvaguardia dell’animale, che ha diritto alla sua libertà, e la sicurezza delle persone è molto complesso. Mi dicevano al mio Dipartimento che la soluzione che è stata trovata è buona, quindi spero che sia buona. Io penso che la prima cosa è garantire che non ci siano rischi per le persone, dall’altra, però, anche agli animali va creato un habitat più ampio dove siano liberi di muoversi, ma con la sicurezza per noi bipedi che ci viviamo intorno.

Meglio l’abbattimento o la cattura di un orso problematico secondo lei?

L’idea di abbattere un animale mi fa rabbrividire. La prima cosa che farei io sarebbe creare un ampio spazio, una riserva ampia, non una gabbia, come si fa in tante parti del mondo, dove questi animali problematici possono vivere e l’ingresso per l’uomo è regolamentato. Abbatterlo mi sembrerebbe una cosa crudele.

Le nuove linee guida però rendono più facile per la Provincia l’intervento di abbattimento, con il parere non vincolante di Ispra.

Non è che possiamo sacrificare l’essere umano. Io però spero che non succeda. Ma queste sono le classiche situazioni in cui se uno non ha fatto una adeguata prevenzione o c’è chi si fa male o deve uccidere un grosso animale e non va bene. Per prevenire si deve creare la giusta logistica e la giusta infrastruttura, io credo che non si debba nemmeno arrivare a sopprimere o sparare, perché vuol dire non aver fatto tutto il possibile prima.

Pensa che dovrebbe essere la Provincia a individuare una riserva ampia dove collocare gli orsi problematici invece di abbatterli?

Credo che queste cose possano essere fatte meglio localmente, d’altra parte in passato si parlava di portare gli orsi del Trentino all’estero, in Romania o altrove. Un’orsa che era rinchiusa al Casteller è stata portata in Germania. Io ho vissuto in Germania e penso che lo sforzo da fare per una ragionevole prevenzione è creare queste aree dove gli orsi abbiano libertà, ma ci sia sicurezza.

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