Strada per lago e malga Lagorai, via ai lavori dopo la distruzione di Vaia
Sarà ripristinata come prima, e con la stessa classificazione: sollievo fra gli ambientalisti che temevano una «motorizzazione» della magnifica zona selvaggia in quota
TESERO. A distanza di tre anni dalla tempesta Vaia che la distrusse, sono cominciati i lavori di ripristino della strada forestale della Val Lagorai.
Dopo un lungo iter di ricognizione, progettazione e richiesta di autorizzazioni da parte dei vari servizi provinciali il Comune è riuscito ad ottenere il finanziamento per procedere con i lavori. Gran parte della spesa è a carico della Provincia (744.602 euro), il resto del Comune con fondi del bilancio, per un costo complessivo di 847.732 euro.
A seguito dell’approvazione del progetto esecutivo da parte del consiglio comunale, giunto nel giugno scorso, e della gara d’appalto svoltasi in estate, la ditta esecutrice, la Crimaldi srl di Campodenno, ha ora cominciato il ripristino della strada che, a lavori ultimati, sarà uguale a come era in epoca precedente a Vaia, quindi con la medesima larghezza, portata e classificazione.
Un particolare che è stato salutato con sollievo dagli ambientalisti: da tempo temono infatti che la «riqualificazione» di Malga Lagorai, presso il lago omonimo, sia il prologo di uno sfruttamento turistico dell’area, adiacente al comprensorio sciistico del Cermis. Ma se la strada tornerà come era prima (con pendenze severe e pavimentazione in sasso), l’accesso motorizzato sarà praticamente impossibile.
All’indomani dell’evento calamitoso di fine ottobre 2018 il rifacimento di questa strada non rientrava tra le priorità della Pat in quanto si tratta di una strada che non porta ad abitazioni o a servizi particolari quindi, al pari di molte altre situazioni in giro per il Trentino, l’opera era rimasta accantonata.
«Per Tesero - spiega l’amministrazione comunale - la priorità è stata data alla messa in sicurezza del versante sud-est della Pala di Santa prospiciente sull’Alpe di Pampeago, con la costruzione di nuove opere ferma neve, poiché in quella zona il bosco è stato completamente distrutto e vi sono abitazioni e alberghi».