Da questa sera su Dmax «Falegnami ad alta quota», la serie sulla ditta Curzel che costruisce rifugi e baite
Dal papà Germano, detto «il Supremo», ai figli Giovanni e Paolo, storie di lavori al limite raccontate da una regista trentina, Katia Bernardi
TRENTO. Dopo i boscaioli del Trentino, Dmax punta ancora sul lavoro in quota, e vola sulle Dolomiti di Brenta con la nuova serie «Falegnami ad alta quota», in onda da oggi - mercoledì 9 marzo – alle 21.25 (e in anteprima streaming su Discovery+).
Protagonista è la famiglia Curzel, falegnami trentini specializzati in ristrutturazioni di rifugi ad alta quota e nella realizzazione di baite in bioedilizia. Ovvero, Germano, il fondatore, detto anche "Il supremo", e i suoi due figli, Paolo e Giovanni, che oggi portano avanti l'azienda: tre generazioni di uomini e i loro collaboratori.
Lo scenario, le vette trentine, fra rocce e scenari mozzafiato sulle quali pionieri hanno fondato rifugi leggendari.
Produzione originale EiE film per Discovery Italia, diretta dalla regista trentina Katia Bernardi e realizzata con il sostegno di Trentino Film Commission, la serie racconta quanto costruire lassù sia una sfida estrema tra uomo e natura. Ma anche una corsa contro il tempo, in cui servono organizzazione perfetta e sangue freddo, perché ogni centimetro è da sudare, ogni chilo pesa il doppio. E l'errore non è ammesso. «Una cosa non difficile, di più», dice Giovanni, lo sportivo di famiglia.
D'altronde, per lavorare qui, come spiega la serie, servono creature speciali, che devono volare come aquile, arrampicarsi come stambecchi, avere il carattere di un orso, ma essere uniti come un branco di lupi.
Per oltre sei mesi la troupe di Dmax li ha seguiti in alcune delle location più spettacolari del Trentino, tra le Dolomiti di Brenta, Lagorai, Valsugana, Val dei Mocheni e Vigolana, a partire dal mitico rifugio Brentei, costruito nel 1938.
La Sat ha commissionato ai Curzel una ristrutturazione completa. «Che è quasi come andare a rifare San Pietro», commenta Germano.
Tra imprevisti, pericoli, tempi strettissimi, cambi improvvisi del meteo e rotazioni di elicotteri per il trasporto di materiali pesanti, con le loro spettacolari lavorazioni ad alta quota i falegnami Curzel faranno conoscere agli spettatori il loro mondo, fatto di sfide quotidiane oltre i limiti, con cantieri aperti ad altitudini uniche e gru montate in condizioni quasi inverosimili, su cui solo loro possono garantire il risultato! Senza dimenticare gli interventi di manutenzione e riparazione di vie ferrate e sentieri per alpinisti, che garantiscono la conservazione della vita in alta montagna.
Nella prima puntata, dopo il durissimo inverno che ha ritardato i lavori, i fratelli Curzel devono riaprire il cantiere del leggendario rifugio Brentei a 2182 metri, situato nel territorio del Comune di Tre Ville, con la rischiosa manovra del montaggio gru. Hanno solo tre mesi per terminare i lavori di ristrutturazione dell’intera struttura. Inoltre, Giovanni viene chiamato d’urgenza a ripulire dalla neve il pericoloso sentiero delle Bocchette, nel cuore delle Dolomiti.
“Falegnami ad alta quota” (6x60’) è una produzione originale EiE film per Discovery Italia, diretta da Katia Bernardi e realizzata con il sostegno della Trentino Film Commission. DMAX è visibile al Canale 52 del Digitale Terrestre, su Sky Canale 170, 171 e Tivùsat Canale 28. La serie sarà disponibile in anteprima streaming su discovery+.
Trentino Film Commission è stata determinante. "In questi anni abbiamo scoperto storie e protagonisti legati a professionalità peculiari ed elevati, ad esempio per Trentino ci sono state ben cinque edizioni di 'Undercut. L'oro di legno' sui boscaioli nelle aree colpite dalla tempesta Vaia, ma anche "I signori della neve" sui gestori degli impianti da sci. Ora una nuova serie ci avvicinerà al lavoro dei falegnami specializzati nella realizzazione di baite e rifugi in alta montagna. - commenta l'assessore alla cultura Mirko Bisesti - Sotto l'attenta regia di Katia Bernardi, registra trentina, andremo alla scoperta di alcuni luoghi meravigliosi del Trentino, e tutto questo grazie alla nostra Film Commission sempre più impegnata ad attrarre produzioni di rilievo sul nostro territorio".