Paura per Giampaolo Corona sull'Annapurna: è vivo, sta scendendo al campo base
Ieri aveva perso il contatto con il campo base quando si trovava a quota 7.600 metri: una notte nella neve, ma stamattina è riuscito a parlare di nuovo con la spedizione: sta rientrando a valle: "Ce la faccio da solo"
TRENTO. Ore di paura per l'alpinista trentino Giampaolo Corona - forte guida e scalatore del Primiero - che per tutta la notte risultava disperso sull'Annapurna, nella catena dell’Himalaya in Nepal.
Lo riferiva il sito web di The Himalayan Times, quotidiano in lingua inglese distribuito in Nepal, spiegando che ieri, giovedì 28 aprile, il 49enne ha perso i contatti col campo base a quota 7.600 metri, mentre era in discesa.
Ma questa mattina alle ore 10 la notizia che sventa l'angoscia: è vivo, ha parlato via radio con i compagni e sta scendendo a valle. "Ce la faccio da solo".
Corona, come già in altre spedizioni, ha scalato l'8mila in stile alpino, senza ossigeno supplementare e portatori. Dal campo base stanno andando incontro all'alpinista per aiutarlo nel rientro.
Guida alpina e tecnico di elisoccorso, Corona ha completato diverse spedizioni fuori dall'Europa, anche su altri 8mila in Nepal, Pakistan e India.
Due mesi fa aveva rischiato la vita in un altro incidente. con il collega valdostano Francois Cazzanelli, travolti da una scarica di sassi mentre stavano affrontando l'ascesa alla cima del Kimshung, 6.781 metri di quota. I due si trovavano a circa 6.000 metri quando le pietre hanno sfiorato Corona, illeso e colpito invece Cazzanelli al braccio destro, provocandogli una profonda ferita e una perdita importante di sangue.
L'incidente era avvenuto dopo che i due avevano lasciato il campo base avanzato, sistemato alla base della parete, a circa 5.300 metri di quota, nel tentativo di raggiungere la cima.
La spedizione alla conquista della cima del Kimshung era partita ad inizio ottobre 2021: composta oltre che da Corona e Cazzanelli, anche dal valdostano Emrik Favre, si poneva come obiettivo il raggiungimento di una vetta che l'alpinista di Mezzano aveva già messo nel mirino l'anno scorso. Purtroppo però era arrivato in Nepal due giorni dopo il devastante sisma che era costato la vita, tra gli altri, anche a Oskar Piazza, Renzo Benedetti e Marco Pojer. La spedizione era stata così annullata e Corona assieme a Cazzanelli aveva potuto dare il suo contributo nelle ricerche e nei soccorsi.