Stagioni più calde, aumentano le zecche: già 10 casi di encefalite, in cinque anni sono raddoppiati
L’Azienda Sanitaria fornisce i dati ed invita alla prudenza: chi frequenta i boschi può vaccinarsi, prenotando al Cup online. Tutto il Trentino infestato, ma Val di Non, Cembra e Val dei Laghi di più
L'ALLARME Un inverno favorevole al proliferare delle zecche in primavera
LA STORIA Un agricoltore trentino: «L'odissea della Tbe dopo il morso»
APSS Encefaliti da zecca, cosa c'è da sapere e quando vaccinarsi
BIEBER «Ho la malattia di Lyme, trasmessa dalle zecche»
TRENTO. Con la stagione estiva aumenta la presenza delle zecche nei boschi del Trentino e quindi la possibilità di essere infettati dai piccoli parassiti che si nutrono del sangue dell'uomo e degli animali. E quest’anno, a causa del clima generalmente più caldo,m la presenza dei parassiti è aumentata, così come la quota alla quale si trovano.
Le punture non sono dolorose e non si sentono, ma possono purtroppo avere conseguenze gravi, se il parassita è infetto. Le principali malattie trasmesse dalle zecche sono la malattia di Lyme e la Tbe (o encefalite da zecca). Da inizio anno - precisa Apss in una nota - sono state già dieci le segnalazioni di infezione da Tbe.
In Trentino la vaccinazione contro l'encefalite da zecca è gratuita e disponibile anche in questa stagione, basta verificare la disponibilità nelle varie sedi sul Cup online.
Dal 2000 al 2020 i casi noti di malattia di Lyme sono stati 372, con una media di 17 casi/anno; negli ultimi cinque anni, la media annuale è salita a 41 casi.
Nel 2020 - precisa Apss - sono stati registrati 45 casi. I casi di Tbe dal 2000 al 2020 sono stati invece 204, con una media annuale di 9,7.
Negli ultimi cinque anni la media annuale dei casi è raddoppiata: 23,2 casi. Nel 2020 sono stati registrati 32 casi. Tutto il Trentino può considerarsi a rischio, tuttavia, negli ultimi anni, i casi sembrano concentrarsi in alcune aree come la Valle di Non, la Val di Cembra e la Valle dei Laghi.