Val d'Algone, è arrivata l'elettricità nella valle "dimenticata" e senza luce
Con una spesa di 1,2 milioni di euro, completata la linea che riporta la «perla alpina» nella civiltà: intervento atteso e invocato da decenni
COMANO. Dopo molti anni, la val Algone, uno dei gioielli “nascosti” delle Giudicarie e del Parco Naturale Adamello Brenta, torna ad essere elettrificata. Stamani, alla presenza delle autorità locali, si è tenuta la cerimonia d’inaugurazione, al termine dei lavori co-finanziati dalla Provincia autonoma di Trento, a valere sul Fondo di sviluppo locale, e dai comuni di Comano Terme, soggetto capofila - che ha avviato a suo tempo l’iter amministrativo - e di Stenico.
L’intervento, oltre ad allacciare alla rete elettrica le strutture presenti sul posto, fra cui alcune malghe e strutture ricettive, puntava anche all’eliminazione dell’inquinamento ambientale e acustico all’interno di un’area naturale di particolare pregio, derivante dai generatori a cui i residenti dovevano necessariamente ricorrere per supplire alla mancanza di elettrificazione.
"Non esiste posto più bello" così aveva scritto della val Algone l’esploratore inglese Douglas William Freshfield, che fu anche il primo, come noto, a scalare la Presanella. Valle ancora selvaggia, accessibile dal ponte del Lisan, sulla strada che da Stenico porta verso Ragoli, la val Algone offre paesaggi unici e luoghi, come malga Movlina, che sono una perfetta meta per escursioni nella natura. La ricca fauna comprende fra le altre specie caprioli, cervi e camosci, ma anche aquile reali nella parte più elevata.
L’intervento di elettrificazione ha comportato una spesa di circa 1,2 milioni di euro, coperti al 95% con un contributo provinciale concesso direttamente al Comune di Comano Terme, a seguito anche di un accordo amministrativo fra i due Comuni, che hanno contribuito per la restante quota.
Dalle autorità comunali è stato rivolto un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno creduto a quest’opera e hanno contribuito alla sua realizzazione: a Giunta provinciale, in primo luogo, ma anche i tecnici che ne hanno reso possibile l’esecuzione, il comune di Tre Ville (anch’esso in parte interessato al transito dell’elettrificazione), la Set, la ditta incaricata dei lavori, e i cittadini della valle, ad esempio le sorelle Ghedina (che gestiscono il rifugio).