Piccone e badile, gli ingegneri della Sony al lavoro sui sentieri della Marzola con la Sat
Un «esperimento» voluto dall’azienda con Comune di Trento e Csv: chi vuole, può dedicare tre giornate al volontariato. E infatti...
TRENTO. Di solito sono ingegneri, lavorano in azienda, nella sede trentina di Sony Europe Technology developement Center (Eutdc), ma per un giorno hanno fatto altro. Sono stati all'aria aperta, in Marzola e hanno dato una mano alla Sat, per ripulire sentieri, canalette di scolo, curando la segnaletica, eliminando rami caduti. Insomma, sistemando i sentieri, così che gli escursionisti li trovino perfetti - e quindi sicuri - al loro passaggio.
Lo hanno fatto perché la loro azienda partecipa al progetto sul volontariato d'impresa, una delle nuove frontiere del volontariato, su cui tanto si vuole spingere, in quest'anno in cui Trento è capitale europea dell'impegno gratuito e solidale verso gli altri.
Cos'è il volontariato d'impresa ormai si comincia a capirlo. È una dinamica per cui l'azienda mette a disposizione ore di lavoro: i suoi dipendenti che lo vogliano fare possono impegnarsi in progetti di volontariato in orario di lavoro. È una dinamica in cui vincono tutti: l'azienda può contribuire alla comunità in cui è inserita, i lavoratori possono, se ne hanno voglia, fare volontariato, anche quando il tempo è poco.
Spesso ormai si attende la pensione per coinvolgersi in qualche associazione, perché il tempo prima semplicemente non c'è. Infine, vincono le associazioni di volontariato con cui si mette in piedi la partnership, perché possono contare su forza lavoro fresca. Ecco perché il Comune di Trento, assieme al Csv, ha messo in campo un progetto per allargare le esperienze di volontariato sociale.
Tra le realtà che hanno aderito, come detto, il centro Sony. Il progetto si è concretizzato qualche giorno fa: per cinque ore, dopo una breve formazione, i volontari della Sony assieme ai volontari di lungo corso della Sat hanno battuto i sentieri Pinara - Maranza e Bindesi - Maranza.
Come spiega il presidente della sezione Enrico Biasi, l'esperienza è stata positiva: «È stato interessante confrontarsi con persone che vengono da altri Paesi. Avevamo già fatto qualcosa di simile con i ragazzini delle scuole, ma stavolta è stato diverso perché abbiamo incontrato persone anche di altre culture, volontari in orario di lavoro. Insomma: è stata un'esperienza speciale e particolare, che ha portato comunque a ottimi risultati e al miglioramento dei nostri sentieri, che poi era il fine di questa collaborazione».
Anche per gli ingegneri di Eutdc è stata un'esperienza da rifare, come dichiarato dagli organizzatori Sony: «La scelta di svolgere una delle nostre tre giornate annuali di volontariato retribuite tra le montagne del Trentino è stato il tentativo riuscito di far lasciare ai nostri colleghi un'impronta positiva nei boschi vicini al nostro ufficio. Abbiamo imparato a riconoscere la diversa segnaletica in montagna, siamo entrati nel dietro le quinte di questi volontari dei boschi, la Sat Bindesi-Villazzano, e compreso il grande contributo che svolgono per tutti gli appassionati camminatori. Abbiamo guardato poco, faticato molto e infine apprezzato il lavoro svolto nel percorso di ritorno. La prossima volta vogliamo raggiungere la vetta della Marzola».