Pochi funghi, e non si capisce il perché, i micologi aspettano ancora la "buttata giusta" di agosto
Troppo caldo e troppa acqua fanno male ai miceti: «Il micelio è sotto stress, per questo si trova qualcosa, ma è ancora poco» dice l’esperto Aiardi
ROVERETO. Qualcuno lo chiama tempo impazzito, altri tirano in ballo l'inquinamento e altri ancora puntano il dito accusatore contro i cambiamenti climatici. Quale sia il motivo, però, la realtà è una sola: «Il micelio è sotto stress».
Lo spiega Andrea Aiardi, presidente del Gruppo micologico Barbacovi di Rovereto. L'estate, d'altro canto, da sempre è periodo di funghi e i raccoglitori, a Rovereto e in Vallagarina, sono decisamente tanti. Quest'anno, però, butta male. Specie nei tradizionali luoghi degli appassionati che, non a caso, si lamentano.
I funghi, insomma, sono spariti? No, semplicemente attendono tempi migliori. «Si trova qualcosa in verità - spiega Aiardi - ma ora stiamo tutti attendendo l'esplosione. In questo periodo, di solito, ce ne sono tanti ma non c'è una prova scientifica che lo confermi».
Il problema funghi, però, è concreto. Perché sono davvero tanti quelli che, di buon mattino, «occupano» i boschi per riempire i cestini di questa sorta di manna. Che, di solito, c'è e abbonda ma quest'anno è davvero avaro. «Lo so, ma non si capisce come mai ci sia questo vuoto. Non mi piace essere negativo e quindi mi sento di dire che siamo fiduciosi che, prima o poi, ci sarà la buttata giusta».
E le lamentele dei fungaroli nostrani? «Ci sono sempre state. La curiosità dell'assenza di funghi, però, è anche nostra che di questo ci occupiamo. Anche noi non capiamo come mai non ci siamo ma, ripeto, siamo fiduciosi che prima o poi arriveranno».
Ma qual è il motivo di questa assenza? «Non si sa con precisione. Va ad andamenti e bisogna aspettare. In qualche località della Vallagarina, però, si trovano. Diciamo che spuntano a macchia di leopardo».
Il clima, però, incide? «Certo, le precipitazioni, il caldo, il freddo sono elementi fondamentali per i funghi. Troppo caldo e troppa pioggia, per dire, non aiutano. E quest'estate gli eccessi, da una parte e dell'altra, sono stati tanti. Ma non c'è niente di scientifico, anche sulle fasi lunari di cui si parla tanto non c'è nulla di definitivo. Ma vanno bene le credenze popolari, sono sempre argomenti positivi. Per i funghi servono condizioni ideali perché fruttifichino. Si possono ipotizzare condizioni di umidità di aria e suolo adatti per fruttificare ma non si conoscono bene le condizioni vere. Ci sono periodi siccitosi e di stress. E Il micelio, quest'anno, può essere andato proprio sotto stress e quindi i funghi non spuntano».
L'analisi degli esperti, riferite alla zona della Vallagarina parlano chiaro: «Nascite di porcini assenti nel fondovalle della valle dell'Adige e nelle zone collinari a causa del gran caldo alternato a forti temporali. Ma si registrano nascite di finferli ancora ben presenti dai colli ai monti lagarini. I porcini estivi sono insolitamente presenti nelle faggete e pure negli aghi oltre i mille metri di quota. Oltre si trovano già porcini edulis negli aghi».
Fin qui il report di chi tiene sotto controllo la situazione. Ma per i profani la realtà è partire al mattino e tornare con i cestini tristemente vuoti. Proprio perché il micelio è sotto stress. «Questa è una fase ma già dalla prossima settimana ci si può imbattere in banchi di funghi. Non voglio ripetermi ma davvero non è che sparisca il micelio: c'è ma esce quando si sente bene, quando il clima è quello giusto. Per questo tra qualche giorno potremmo anche trovare i boschi pieni».