Stagionali agricoli, la ministra tra la Provincia che vuole i voucher e i sindacati che sono contrari

Continua il braccio di ferro fra Provincia e sindacati sulla questione dei voucher per i lavoratori stagionali in agricoltura. Dopo piazza Dante anche Cgil, Cisl e Uil scrivono alla ministra Teresa Bellanova.

Se la Provincia chiede a Roma di reintrodurre i voucher semplificati («ma il ministero non ci ha ancora risposto», ha detto ieri l’assessora Giulia Zanotelli), i sindacati si appellano al governo proprio per scongiurare questa eventualità. «Contestiamo metodo e merito», scrivono Maurizio Zabbeni Maurizio Zabbeni (Flai Cgil), Fulvio Bastiani (Fai Cisl) e Fulvio Giaimo (Uila), ricordando i protocolli e gli altri impegni sottoscritti anche dalla Provincia stessa, nell’ambito delle relazioni fra le parti sociali in Trentino. «Nel metodo - scrivono - semmai vi fosse stata la necessità di un intervento nei Suoi confronti, lo stesso sarebbe dovuto essere condiviso da tutte le parti interessate, sindacati dei lavoratori compresi, anch’essi amministratori dell’ente bilaterale.

Restiamo poi basiti nel merito della questione per come Le è stata sottoposta. In relazione alla richiesta di reintrodurre i voucher semplificati, ricordiamo che nel protocollo siglato con l’Agenzia del lavoro si fa riferimento ai voucher condividendone la necessità di uso circoscritto, e, soprattutto, concordando che di fronte ad eventuali modifiche normative che dovessero intervenire, le parti sociali territoriali si sarebbero ritrovate per verificarne l’eventuale applicazione. Inoltre, i voucher e le opportunità lavorative per disoccupati e cassintegrati, esistono già. Non servono ulteriori interventi normativi. In agricoltura i voucher possono già essere utilizzati per far lavorare pensionati e studenti, ma anche per chi usufruisce di ammortizzatori sociali».

In definitiva, i sindacati ricordano che «il contratto dell’agricoltura consente ampiamente la massima flessibilità possibile, prevedendo persino l’impiego a chiamata a ore. E a differenza del voucher, il contratto non demolisce i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori in termini di previdenza, salute, maternità, formazione, professionalità».

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