I tre turisti lombardi infetti erano in vacanza a Fai della Paganella: già arrivati all'ospedale di Milano

Si è concluso senza complicazioni il viaggio verso casa della famiglia di turisti lombardi in vacanza a Fai della Paganella e risultati positivi al test del Coronavirus. La conferma è arrivata dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari che ha curato l’operazione di trasferimento verso una struttura sanitaria della Lombardia dopo che questo è stato concordato con gli interessati, originari di uno dei paesi per i quali è stato decretato l’isolamento precauzionale, nonché con la stessa Regione. Lo comunica la Provincia, con un messaggio dell'Ufficio Stampa.

La famiglia, originaria di Soresina, nel Cremonese, che era in vacanza in Trentino è stata ricoverata all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La famiglia alloggiava in un appartamento: i tre hanno accusato febbre tra i 37 e i 38 gradi e i test hanno rivelato la positività al coronavirus. Si è in attesa delle contro analisi dell'ospedale Spallanzani.

Nel contempo proseguono gli accertamenti dell’APSS impegnata a ricostruire i movimenti dei turisti in questione che hanno soggiornato dallo scorso venerdì in un appartamento del paese dell’altipiano trentino.

Nel tardo pomeriggio di oggi il presidente della Provincia autonoma di Trento, alcuni assessori della Giunta provinciale e i dirigenti della task force predisposta per monitorare la situazione rispetto all’emergenza coronavirus hanno fatto il punto della situazione. Si conferma che ad oggi non ci sono persone residenti in Trentino contagiate. La novità riguarda una famiglia di 3 persone presente in Trentino da venerdì e proveniente dai comuni lombardi interessati al fenomeno. Tutte e 3 sono risultate positive. Sabato hanno contattato una guardia medica la quale seguendo i protocolli li ha visitati. Le successive analisi, che dovranno essere confermate dall’Istituto Spallanzani di Roma, hanno dato esito positivo. Presentano sintomi leggeri, tipo raffreddore o lieve influenza.

“Grazie agli accordi presi con la Lombardia – ha spiegato il presidente della Provincia – le tre persone sono già tornate nel comune lombardo di residenza. La famiglia era in un appartamento privato e dalle notizie che stiamo assumendo e verificando i contatti con l’esterno sono stati del tutto minimali. Sono rientrati in Lombardia perché loro stessi lo hanno voluto. Siamo in contatto – ha aggiunto - con le strutture ricettive per avere segnalazioni di eventuali presenze di persone provenienti dalle zone cosiddette rosse, dove si è diffuso il virus”.
Fra le novità di oggi, la decisione di intensificare l’igienizzazione dei mezzi di trasporto pubblico e la chiusura dell’Università, concordata con il Rettorato, per tutta la settimana. Domani si valuterà se prolungare la chiusura di scuole, asili e nidi, chiusi fino a martedì, anche per il resto della settimana.
Il presidente ha ringraziato tutti gli operatori sanitari del Trentino. “L’attenzione è tanta e le richieste che ricevono comportano grande impegno e responsabilità”.
Domani ci sarà un incontro con quanti lavorano nelle case di riposo, con gli infermieri e con vigili del fuoco per spiegare come si sta muovendo la Provincia.

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