Contagi, posti letto e terapie intensive ecco perché il Trentino rischia grosso ed è oltre il doppio del livello di "allerta"
Oggi i ministri Speranza e Boccia, dopo aver discusso per ore ieri pomeriggio nella Conferenza Stato-Regioni, decideranno i cambiamenti dello stato di allerta per le regioni e province autonome in Italia. E il Trentino rischia molto di passare da zona "gialla" quantomeno ad "arancione" se non "rossa".
L'ANALISI DEL RISCHIO SUI DATI DELLA PROTEZIONE CIVILE. Dovrebbe preoccuparci, ad esempio, la previsione di Vittorio Nicoletta: egli è un "data analyst", cioè un esperto di dati, ed usa gli strumenti che sono a disposizione di tutti gli epidemiologi, in particolare il monitoraggio della Fondazione Bruno Kessler (coordinato dal matematico trentino Merler). Nicoletta ha usato i 21 parametri che anche l'Istituto Superiore di Sanità usa per la classificazione. Ed ha elaboirato una ipotesi di rischio modulata in tre scenari (dal cauto al forte).
E la sua previsione è significativa: per il Trentino il rischio è "molto alto" in ognuno dei tre scenari previsti. Così come lo è in quasi tutte le regioni italiane.
La ricerca completa di Nicoletta si trova qui
OSPEDALIZZAZIONI E TERAPIE INTENSIVE
Si può discutere fin che si vuole di conteggio dei positivi o meno, ma c’è un dato che - fin a prima vista - ogni esperto guarda per capire quanto è grave la situazione Covid in un territorio: il numero di letti occupato in ospedale, ed il numero delle terapie intensive.
Oggi il Trentino ha fatto un balzo in avanti, e quello delle ospedalizzazioni è un dato che preoccupa l’Azienda Sanitaria.
Alcune cifre: nelle ultime 24 ore in Trentino registriamo 266 nuovi contagi rivelati con tampone molecolare (quelli con test rapido, che a spanne sappiamo essere tre volte di più, non vengono forniti dalla giunta provinciale, né dall’Azienda, che li comunicano solo ai sindaci per quel che riguarda il loro territorio).
Sempre nelle ultime 24 ore 35 sono i nuovi casi in RSA.
Ma soprattutto registra un aumento dei ricoverati: oggi sono 9 in più, e sale di 1 anche il numero dei ricoverati in terapia intensiva. In tutto 446 persone sono ricoverate in ospedale per Covid in Trentino.
Sono tutti dati che ci fanno figurare molto male nelle tabelle grafiche.
La prima è quella della Agenas - Agenzia nazionale per lo sviluppo del sistema salute - che mostra il grado di ospedalizzazione in rapporto al numero di contagi registrati. Di cosa stiamo parlando è scritto chiaramente nella tabella: dimmi quanti contagi hai, dimmi quanti pazienti hai, e ti dirò qual’è il rapporto fra le due cifre.
ECCO LA TABELLA
Come abbiamo già detto, però, la tabella non “interpreta” questi dati, ovvero la loro completezza.
La tabella in realtà è falsata dal fatto che la Provincia Autonoma di Trento non comunica i dati dei “positivi” da test rapido. In questo modo, il numero dei “positivi” è più basso del reale, e fa balzare in alto la percentuale degli ospedalizzati sul totale dei positivi.
Letto in questo modo, i casi sono due: o in Trentino il virus manda molta più gente in ospedale che nel resto d’Italia, oppure è il “silenziamento” sul numero reale di positivi a provocare un tasso peggiore che nel resto del Paese.
Ieri sera il dottor Antonio Ferro - dirigente Dipartimento della Prevenzione dell’Azienda Sanitaria - ha un po’ sviato il discorso: «Sui dati di Agenas l’unica tabella che ho visto è quella tramite fonte stampa che pone la Campania tra le regioni migliori per occupazione di posti letto mentre noi stiamo alla destra di questa tabella. Devo dire che mi lascia molto stupito perché sappiamo com’è la situazione della Campania dal punto di vista dei posti letto. Io ho anche dei rapporti con dei colleghi delle altre regioni e se c’è una regione che ha difficoltà estreme sulla sua situazione di posti letto e di terapie intensive è proprio la Campania. Quindi ho bisogno di avere numeratore e denominatore per capire come sono state impostate queste tabelle». Ma per quest’ultima richiesta, gli basterebbe leggere cosa c’è scritto a sinistra del grafico.
Il dottor Ferro, quindi, salta subito al disegno. Ci dice: come è possibile che noi siamo peggio della Campania? E poi dice di non conoscere i parametri. Ebbene sarebbe il caso ancora una volta di ripeterli insieme: dimmi quanti positivi hai, e dimmi quanti pazienti in ospedale. Non è difficile. E se alla fine salta fuori che siamo messi molto peggio della Campania, una qualche domandina in pià il responsabile della prevenzione dovrebbe farsela. Ad esempio: a forza di non comunicare i circa due terzi dei positivi perché rivelati da test antigenico, viene fuori che ho un sacco di malati in ospedale, rispetto ai (pochi) positivi da test molecolare che ho riportato.
Se poi il dottor Ferro non conosce le ascisse e le ordinate del grafico, gli basterà per questo leggere le notizie dell’agenzia nazionale Ansa, dove è scritto in modo abbastanza elementare: «i dati elaborati dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che classificano il Trentino come la zona in Italia con più ricoverati per Covid sul totale di malati di Coronavirus a livello provinciale». C’est plus facìle.
Ma c’è un altro grafico (di Riccardo Saporiti, sul Sole 24 Ore) che ci dovrebbe preoccupare: ed è quello della saturazione delle terapie intensive. Anche qui un disegno che questa volta colloca il Trentino al secondo (peggior) posto d’Italia, appena dietro la Lombardia. Sì, perché il Trentino in questo momento - dati registrati ed aggiornati dal report del Commissario Arcuri alle ore 17 di ieri - ha 39 persone in terapia intensiva. I posti letto di rianimazione Covid sono 51, quindi la saturazione delle terapie intensive in Trentino è del 76,47%.
Ovvero 24 punti percentuali sopra la soglia di «allerta» del Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità, che è fissata al 30%.
ECCO IL GRAFICO
La tabella interattiva si trova qui
ANALISI DEI DATI DEL SETTING ASSISTENZIALE
Proponiamo inoltre ai noistri lettori una quarta tabella, elabiorata dal dottor Luca Fusaro, laureato in Economia Applicata, Dottore Commercialista e Analista di dati. L'elaborato che fotografa la situazione attuale in tutte le regioni e nelle due province autonome. La Provincia autonoma di Trento ha la più alta percentuale di ricoverati con sintomi e di soggetti in terapia intensiva sul totale degli attualmente positivi. Inoltre è quella con la più bassa percentuale di soggetti in isolamento domiciliare sul totale degli attualmente positivi.