La vicina di casa sventa il colpo: l'audio della telefonata alla polizia

Ha impedito che due giovani donne riuscissero a entrare nell'appartamento dei vicini, chiamando la polizia e permettendo così che i loro piani andassero in fumo.
È risaputo come non sempre i rapporti tra condòmini siano idilliaci, ma di certo non è questo il caso delle famiglie coinvolte in questa vicenda dal finale lieto.
Per tutti tranne che, senza dubbio per le due ragazze - una ventiduenne originaria del Torinese e una coetanea bergamasca di origine croata - che sono state arrestate.
La chiamata al 112 è arrivata nella tarda mattinata di giovedì: una donna, residente in un condominio di via Palermo, ha contattato la centrale unica per l'emergenza dopo aver intuito che qualcuno potesse aver oscurato lo spioncino della porta d'ingresso del suo appartamento.

La donna aveva iniziato a sentire dei rumori sospetti, provando a vedere che cosa stesse accadendo sul pianerottolo, condiviso con l'appartamento di fronte al suo. Ha così subito compreso che chi si stava muovendo a pochi metri da lei aveva fatto in modo che non potesse vedere nulla. Intuendo che in soggetti in azione potessero essere malviventi.
Gli operatori della centrale unica hanno subito messo in contatto la donna con l'agente addetto al numero unico della questura, che ha chiesto alla donna di fornire più informazioni possibili, affinché gli equipaggi delle volanti potessero arrivare sul posto nel più breve tempo possibile, ottenendo dalla signora anche le istruzioni necessarie per poter intervenire efficacemente.
L'agente, poi, ha continuato a dialogare con la signora, perché potesse ricevesse tutte le giuste istruzioni per porsi al riparo da qualsiasi pericolo, invitandola a non aprire la porta se i soggetti sul pianerottolo avessero bussato, a meno che non si trattasse dei poliziotti.

La donna ha raccontato all'agente di aver compreso in fretta che cosa stesse accadendo, perché in passato aveva avuto un'analoga esperienza, proprio con le stesse modalità, ovvero con l'oscuramento dello spioncino della porta d'ingresso.
In meno di due minuti gli agenti della questura hanno raggiunto il condominio di via Palermo, salendo al piano indicato dalla donna e sorprendendo le due giovani intente a scassinare la serratura dell'appartamento di fronte.

Proprio nel momento in cui le due giovani si stavano apprestando ad entrare, gli agenti le hanno bloccate impedendo loro di entrare per tentare portare via oggetti di valore dall'appartamento.
Una volta arrestate e accompagnate in questura, è stato appurato come fossero specializzate in furti in abitazioni. Erano già state denunciate e arrestate più volte, anche quando erano minorenni, per analoghi furti e tentati furti in abitazione in diverse città d'Italia, tanto che una di loro, la piemontese, è risultata destinataria di un provvedimento di obbligo di dimora nel comune di Livorno. Entrambe ieri mattina sono state processate per direttissima: il giudice ha convalidato l'arresto e disposto la misura cautelare in carcere. L'udienza che è stata rinviata su richiesta della difesa.

«La collaborazione tra cittadini e polizia si è rivelata ancora una volta lo strumento più efficace contro un fenomeno criminale, come i furti in abitazione, pericoloso quanto estremamente odioso per là collettività», ha commentato il capo della squadra mobile e responsabile delle volanti Tommaso Niglio: «A questo è da aggiungersi come la capillare strategia di controllo del territorio voluta dal questore Cracovia, ha consentito un intervento immediato degli agenti».

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