«Basta soldi al calcio femminile, sono solamente quattro lesbiche»
Lo ha detto il presidente della Lega nazionale dilettanti. Felice Belloli finisce nella bufera. Le reazioni non si sono fatte attendere
Una frase sessista nel corso dell'assemblea del Consiglio del Dipartimento del calcio femminile del 5 marzo scorso ("non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche") e il presidente della Lnd Felice Belloli finisce nella bufera. Anche se il diretto interessato nega e si difende:"Io penso che qualcuno mi abbia teso un tranello. Non dovrebbe essere possibile che esca un documento del genere. Bisogna dimostrare che io abbia detto quelle cose, anche in presenza di un verbale. Io non ho detto quelle cose" le parole di Belloli all'Italpress. "Dimissioni? Lasciamoli parlare, vedremo presto la verità. Naturalmente sono vicino al calcio femminile, ma certamente soldi a pioggia non ne daremo più" ha aggiunto Belloli. Intanto, la Procura federale ha acquisito il verbale incriminato e iniziato il suo lavoro.
LA REAZIONE DI TAVECCHIO
"Se Belloli avesse detto quelle parole, sarebbe un fatto grave. Quella è una frase odiosa e inaccettabile". È questo, apprende l'Ansa, il pensiero del numero 1 della Federcalcio, Carlo Tavecchio sulla nuova polemica che scuote il palazzo del pallone.
IL COMMENTO DI PATRIZIA PANICO
"Se le frasi di Belloli sono vere, sono parole sessiste, maschiliste, ignoranti: e noi calciatrici, se verranno provate, siamo pronte alle protesta in campo": è la reazione di Patrizia Panico, centravanti del Verona e della nazionale, al caso nato da una dichiarazione attribuita al presidente dei Dilettanti in un verbale ("basta con queste quattro lesbiche"). "Si parla di noi calciatrici di più quando si usa quella parola che quando si gioca una partita di Champions: tutte noi vorremmo essere giudicate per quel facciamo in campo, non per l'orientamento sessuale"