Gran Bretagna: bimbo di due anni tolto ai genitori fumatori accaniti
Una nuvola di fumo avvolgeva il salotto, l’aria era irrespirabile, c’erano cicche e immondizia dappertutto, e il padre cocainomane era disteso sul divano.
Quando l’ispettrice delle autorità sanitarie britanniche Julie Allen ha visto questa scena apocalittica, non ha avuto dubbi. Il bimbo di due anni che vive in quell’inferno deve essere tolto al più presto ai genitori e affidato ad un’altra famiglia: ne va della sua salute, fisica e mentale. E così è stato deciso: il tribunale di Hull (Yorkshire) ha stabilito, per salvare il ragazzino che ha seri problemi respiratori e deve utilizzare un inalatore, di darlo in affidamento.
La decisione della giudice di Hull Louise Pemberton non è stata difficile da prendere, ma come racconta la stampa britannica, le parole pronunciate in tribunale dalla giudice hanno rabbrividito pubblico e stampa presenti. «Appena entrata in salotto - ha esordito Pemberton leggendo la sua dichiarazione - la signora Allen ha raccontato di aver visto una nube di fumo avvolgere padre e figlio. Il bimbo era addormentato sul divano e sembrava non star troppo bene». Quindi il giudice conclude: «In dieci anni di carriera la signora Allen non ha mai incontrato una casa così inquinata dal fumo, e non ha mai visto un povero ragazzino così, obbligato a dormire in mezzo a nuvole di fumo».
La madre del bimbo ha tentato di contestare l’affidamento, sostenendo di essere soltanto una fumatrice occasionale e che la casa era pulita ed ordinata, citando anche testimoni. Ma i fatti sono stati decisamente contro di lei: oltre alla sporcizia generale, c’erano fili elettrici dappertutto, anche vicino ai giocattoli del bimbo. C’erano anche segni di violenza nei confronti del piccolo, che non veniva seguito, poteva fare quello che voleva e non veniva neanche nutrito in modo regolare ed adeguato. Il padre, inoltre, era risultato positivo alla cocaina nell’ottobre scorso oltre ad essere stato curato per problemi mentali.