Ipertensione, fumo, smog Ecco i nostri «big killer»
Ipertensione, fumo, dieta sbagliata, inquinamento. Tutti fattori di rischio per la salute che si potrebbero evitare, risparmiando 30,8 milioni di morti in tutto il mondo. A stilare la top ten è uno studio internazionale coordinato dall’Institute for Health Metrics and Evaluation pubblicato da Lancet, che vede proprio nella pressione alta il primo «big killer», capace di fare oltre 10 milioni di morti.
I ricercatori hanno analizzato la prevalenza di 79 fattori di rischio in 188 paesi nel 2013. Al secondo posto c’è il fumo mentre al terzo c’è il sovrappeso, seguito nella ‘classifica generalè dal mancato controllo della glicemia, da una dieta troppo ricca di sodio, da un consumo scarso di frutta e verdura, dalle polveri sottili, dall’inquinamento indoor, dal colesterolo alto e, al decimo posto, dall’alcol.
Se si scompone la classifica fra uomini e donne i primi tre fattori rimangono gli stessi per i maschi, mentre per le donne al secondo posto c’è il sovrappeso mentre al terzo c’è lo scarso controllo della glicemia. Per quanto riguarda i bambini sotto i 5 anni il fattore di rischio principale è la malnutrizione. «C’è un grande potenziale per migliorare la salute evitando fattori di rischio come fumo e dieta sbagliata, così come migliorando quelli ambientali come lo smog - spiega il direttore dell’istituto Christopher Murray -. La sfida sarà usare questi numeri per guidare gli sforzi di prevenzione e le politiche sanitarie».
La ricerca ha evidenziato grandi differenze regionali, sottolineano gli esperti. In Medio Oriente e America Latina, ad esempio, è l’alto indice di massa corporea il killer principale, mentre in Asia prevale l’inquinamento. Per l’Italia dall’analisi, a cui per hanno partecipato i ricercatori dell’Ospedale Burlo Garofolo di Trieste, risulta che i fattori che nel 2013 hanno più inciso sulla salute degli italiani sono pressione alta, alto indice di massa corporea, fumo, iperglicemia, disfunzioni renali, colesterolo alto, una dieta troppo ricca di sale, alcol, sedentarietà e osteoporosi.
«Sono quasi tutti prevenibili - sottolinea Luca Ronfani, del Burlo Garofolo -. In Italia, infatti, lo stato di salute potrebbe migliorare notevolmente facendo scelte alimentari più salutari, regolare esercizio fisico e dicendo addio alle sigarette. Appare evidente, quindi, il ruolo chiave degli stili di vita: hanno un impatto enorme sulla salute in termini di mortalità e disabilità».