Tumori, in Italia 7 malati su 10 guariscono Polmone e pancreas restano difficili da curare
Ormai il termine male incurabile riferito al cancro è più che mai obsoleto, con una persona che si ammala oggi di uno dei tipi più frequenti che ha il 70% di probabilità di guarire, con cifre ancora più alte per tumori come quello alla prostata o quello al polmone.
I numeri diffusi dall’Aiom, l’associazione italiana di Oncologia Medica, autorizzano un certo ottimismo, anche se molto c’è da fare ad esempio sul fronte della prevenzione, con il 40% dei casi evitabili.
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«Nel 2015 sono stati stimati 363mila nuovi casi di cancro nel paese - ha spiegato Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom - e possiamo dire che molto più di metà andrà incontro a guarigione.
Per la prima volta negli ultimi anni abbiamo avuto un’inversione di tendenza sul fronte della mortalità, che dagli anni ‘90 era stata sempre in crescita. Abbiamo sopravvivenze più lunghe, trattamenti più attivi e l’impatto dovuto alle strategie di prevenzione, dalle campagne antifumo agli screening, pur con tutte le criticità che conosciamo».
Le percentuali di guarigione, hanno sottolineato gli esperti, sono ancora maggiori per i due tumori più diffusi, con quello della prostata che ha tassi di guarigione del 91%, mentre quello del seno sono pari all’87%, mentre rimane tra i più difficili da battere quello del pancreas.
Al momento in Italia tre milioni di persone vivono con una diagnosi di tumore, quasi il 5% della popolazione, mentre due milioni possono affermare di aver sconfitto la malattia.
«Terapie innovative - sottolinea ancora Pinto - consentono ai pazienti di vivere più a lungo, in alcuni casi più di cinque anni, anche se colpiti da patologie aggressive come il melanoma avanzato che fino a pochi anni fa era caratterizzato da una sopravvivenza di 6-9 mesi».
Proprio sulle terapie innovative si concentra una delle campagne che l’Aiom considera più importanti, quella che chiede di istituire una accisa di un centesimo a sigaretta per finanziare un fondo che garantisca le terapie efficaci.
«Dobbiamo essere tutti uguali davanti al cancro - ha sottolineato la presidente della Commissione Sanità del Senato Grazia Emilia De Biasi -, il caso dei farmaci per l’epatite C ci ha insegnato tanto, dobbiamo fare programmazione e monitoraggio».
L’altro fronte su cui c’è ancora molto lavoro da fare è quello della prevenzione, hanno spiegato gli oncologi, a partire dal dato che il 40% dei casi potrebbe essere evitato. Oltre alle battaglie per lo stop al fumo e per una dieta adeguata supportata da una buona attività fisica, c’è quella per gli screening, che al sud hanno coperture molto più basse rispetto al nord, e anche la vaccinazione contro l’Hpv segna il passo.
«Tre ragazze su dieci non sono coperte da questo fondamentale mezzo di prevenzione - ha sottolineato Stefania Gori, presidente eletto Aiom -, in grado di proteggere da una delle neoplasie più frequenti nelle giovani donne, il tumore del collo dell’utero, e non solo».
I «BIG KILLER» VERSO LA SCONFITTA
I tumori della mammella e della prostata non fanno più paura, con un tasso di sopravvivenza che ormai supera l’87% per il primo e il 91% per il secondo. Sono queste le neoplasie per cui si hanno numeri migliori, ma secondo i numeri diffusi oggi dall’Aiom anche altri hanno avuto grandi miglioramenti, mentre resta uno «zoccolo duro» difficile da aggredire.
In aumento, scrive l’Aiom, è anche la sopravvivenza per il tumore del colon retto, che è del 64% per gli uomini e del 63% per le donne. Non migliora invece la sopravvivenza per il tumore del polmone, 14% per gli uomini e 18% per le donne, e del pancreas, 7% per gli uomini e 9% per le donne.
Il tumore più frequente in entrambi i sessi è quello del colon retto, con quasi 52mila diagnosi stimate, seguito da mammella (48mila), polmone (41mila), prostata e vescica.
Dividendo per genere si ha che il cancro più frequente per gli uomini è quello della prostata, seguito da polmone, colon retto e vescica, mentre per le donne al top c’è quello della mammella, un terzo di tutte le neoplasie, seguito da colon retto e polmone. Secondo gli ultimi dati disponibili, risalenti al 2012, il tumore che fa registrare il maggior numero di decessi è quello al polmone, 33538, seguito da colon-retto (19202), seno (12004), pancreas (10722), stomaco (10000) e prostata (7282).
Nonostante gli ottimi risultati sul fronte della sopravvivenza i tumori alla mammella restano quelli che uccidono di più le donne, per effetto dell’alta incidenza. Tra gli uomini è invece il tumore del polmone è quello che uccide di più in tutte le fasce di età, e rappresenta il 15% dei decessi tra 0 e 49 anni, il 30% tra 50 e 69 anni e il 27% tra gli over 70. Per le donne il cancro al seno rappresenta il 29% dei decessi oncologici tra le giovani, il 23% tra le adulte e il 16% tra le over 70.