Sabbia e piscina nemici delle lenti a contatto Una persona al giorno perde la vista per infezione
«Ogni giorno in Italia una persona perde la vista da un occhio a causa di lenti indossate troppo a lungo o in modo scorretto. Bisogna rispettare regole generali e fare particolare attenzione al mare e in piscina». E per evitare infezioni «meglio evitare di utilizzarle per fare il bagno o scegliere quelle monouso, togliendole appena possibile». A mettere in guardia è il presidente della Società Oftalmologica Italiana (Soi) Matteo Piovella.
Cheratiti e infezioni della cornea, che possono portare anche a danni permanenti, sono incidenti di percorso non rari per chi usa spesso le lenti a contatto. E d'estate i nemici raddoppiano. «Nelle piscine - spiega all'ANSA Piovella - è difficile mantenere in equilibrio sterilità e pulizia dell'acqua. È facile fare errori nel dosaggio del cloro, e si può quindi avere troppo disinfettante, che può irritare l'occhio, o troppo poco. In questo caso la disinfezione non è attuata e la piscina è una cultura di germi. E poichè lo sfregamento della palpebra con la lente può provocare microlesioni sullo strato superficiale della cornea, si crea un varco attraverso cui i germi colonizzano l'occhio».
Idem quando si va al mare «dove vento e sole tendono ad asciugare il film lacrimale. A questo si aggiunge che la sabbia, se entra nell'occhio, può sfregare l'epitelio, creando anche qui un passaggio facilitato per i batteri». Se proprio quindi in queste occasioni non si può fare a meno delle lenti, conclude l'esperto, «meglio buttarle dopo il bagno, perchè si impregnano di acqua e germi». Inoltre, aumentare il controllo della lubrificazione dell'occhio.
«Quando è scarsa, come accade al 45% delle donne over 45, le lenti sono sconsigliate».