Ricerca: così l'alta quota mette in crisi le cellule
Per la prima volta uno studio di Eurac Research di Bolzano ha chiarito come si formano i radicali liberi quando l’organismo viene esposto all’alta quota e osservato i loro effetti sul cervello e sul male acuto di montagna.
La relazione tra la quota e la presenza di queste particelle dannose per le cellule era già nota alla comunità scientifica, ma non la cosiddetta curva di produzione che raggiunge un picco dopo 24 ore di esposizione all’alta quota.
Conoscendo questo meccanismo è possibile sviluppare strategie per contrastare gli effetti dannosi a cui sono sottoposti, per esempio, gli alpinisti in alta quota e gli atleti che praticano la corsa in montagna.
Si tratta di un risultato a cui i ricercatori sono arrivati analizzando i dati raccolti nel corso di uno studio sul ghiacciaio dell’Ortles, monitorando le condizioni fisiche 16 individui saliti a 3830 metri senza sforzo fisico (in elicottero) e rimasti per oltre 72 ore a quella quota. La ricerca è stata svolta con i colleghi del Cnr di Milano.