Trento, sarà garantito il parto epidurale Al S.Chiara servizio tutti i giorni 24 ore al giorno
L'azienda sanitaria intende aumentare di 10 unità l'organico attuale di anestesisti agli ospedali di Trento e Rovereto. Con tali assunzioni il sistema sanitario provinciale vuole coprire con figure a tempo indeterminato gli eventuali buchi di organico determinati da assenze prolungate (malattie o maternità, ad esempio) sia nei due centri ospedalieri maggiori, sia nelle valli. «Quando saranno in organico - afferma l'assessore provinciale alla sanità Luca Zeni - potranno girare negli ospedali periferici per coprire le esigenze di anestesia».
Ma non solo. Da fine anno, quando i nuovi anestesisti dovrebbero essere assunti al Santa Chiara, si vedrà il primo risultato concreto dell'ampliamento di organico. Ossia il fatto che le epidurali per i parti al Santa Chiara saranno garantite 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Una scelta che viene incontro a una esigenza sempre più sentita dalle donne che partoriscono al Santa Chiara. In circa un anno e mezzo, infatti, la pratica dell'epidurale è aumentata di oltre 4 volte. «Le procedure epidurali eseguite presso tale sede» ossia il Santa Chiara, sottolinea Zeni nella risposta a una interrogazione in Consiglio «sono significativamente incrementate: in particolare da 26 dell'ultimo trimestre 2016 sono passate a 115 eseguite nel periodo gennaio-agosto 2017. Quando sarà completato il reclutamento dei nuovi anestesisti, verosimilmente entro la fine del 2017, il servizio sarà garantito H24, 7 giorni su 7».
Per quanto riguarda «la partoanalgesia, più specificatamente effettuata con l'analgesia epidurale, di gran lunga la metodica più efficace» Zeni risponde che essa «richiede una complessa organizzazione. L'epidurale è una vera e propria tecnica di anestesia locoregionale che non è esente da rischi e richiede competenze specifiche, monitoraggio accurato, prevenzione e trattamento di eventuali complicanze».
Secondo le linee guida le condizioni necessarie sono le seguenti: «Una formazione specifica per tutta l'équipe, in particolare anestesisti e ostetriche; queste ultime devono assistere l'anestesista durante l'inserzione del catetere e monitorare la paziente fino a due ore dopo il parto; una dettagliata informazione alla donna in gravidanza da parte dell'anestesista, che può essere organizzata in occasione dei corsi pre/parto o incontri dedicati; valutazione anestesiologica ambulatoriale, informazione alla gravida e consenso alla procedura ottenuto con sufficiente anticipo durante la gravidanza per le pazienti che abbiano già espresso la richiesta e per quelle in cui si possano intravvedere problemi; devono essere collaudate le procedure di analgesia ostetrica, monitoraggio e trattamento delle complicanze; il personale dedicato non può essere impegnato contemporaneamente in altre attività».
Per poter mettere in atto l'epidurale, «in pratica, è necessario che un anestesista sia a disposizione immediatamente o entro un breve lasso di tempo sia per l'inserzione del catetere che per la somministrazione delle dosi supplementari» continua Zeni. Oggi Presso l'Ospedale Santa Chiara, già dal 1° ottobre 2016 è stata istituita la guardia anestesiologica ostetrica con orario 8-20 dal lunedì al venerdì: i suoi compiti sono non solo l'effettuazione delle peridurali richieste, ma anche di taglio cesareo e urgenze ostetriche, nonché la valutazione ambulatoriale delle pazienti da sottoporre a parto analgesia o taglio cesareo elettivo.
«L'organizzazione di un servizio di parto analgesia non può quindi prescindere dalle risorse umane, in particolare gli anestesisti» assicura Zeni e proprio per questa ragione si è deciso di potenziare la presenza e il numero di anestesisti a Trento dove l'epidurale sarà assicurata 24 ore su 24 e sette giorni su sette, e anche a Rovereto dove invece verrà introdotta all'inizio del prossimo anno se tutto andrà bene oppure nei mesi successivi se ci saranno dei problemi di tipo organizzativo e formativo. «Per quanto riguarda infine il punto nascita di Rovereto, in previsione dell'assegnazione delle risorse dedicate, sono iniziate presso tale sede attività preparatorie (messa a punto di procedure, della strumentazione, degli aspetti organizzativi) e si confida di avviare il servizio entro i primi mesi del 2018» scrive Zeni nella risposta.
Se si guarda poi a Cles, qui «il servizio è da tempo garantito dall'equipe degli anestesisti che, in virtù dell'adeguamento dell'organico agli standard dei punti nascita, ha una dotazione di personale in grado di assicurare anche il servizio di partoanalgesia».