La praticamente con il velo può tornare nelle aule del Tar

Asmae Belkafir potrà tornare nelle aule del Tribunale amministrativo di Bologna indossando il velo hijab, senza nessun problema. Lo ha assicurato il presidente del Tar di Bologna Giuseppe Di Nunzio, quando l’avvocato Lorenzo Canullo, dirigente dell’ufficio legale dell’università di Modena e Reggio Emilia, lo ha chiamato per parlare di quanto successo in mattinata durante un’udienza alla seconda sezione: la marocchina che fa pratica proprio all’ufficio legale in mattinata è dovuta uscire dall’aula.

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L’avvocato Lorenzo Canullo in mattinata non era presente in aula insieme alla giovane, che era accompagnata da un altro avvocato. Ha quindi deciso di telefonare al presidente del tribunale, «come figura istituzionale per chiarire e capire le ragioni» di quanto successo davanti al giudice Giancarlo Mozzarelli, presidente della seconda sezione.
«Mi ha assicurato che non ci sono problemi nè ostacoli. La ragazza potrà tornare e quello che è successo non succederà più», ha detto.

«Quando il giudice mi ha detto no ero davvero sconvolta, ma sono contenta di quello che ho fatto».

Così Asmae Belkafir, la praticante marocchina di 25 anni, torna sull’episodio di ieri al Tar di Bologna, dove un giudice le ha detto che non poteva stare in aula col velo islamico. Lei si è rifiutata di toglierselo ed è uscita. La ragazza ne ha parlato con l’Ansa al tribunale ordinario di Bologna, dove è arrivata per un’udienza di diritto del lavoro. Si è detta «molto colpita» dai tanti messaggi di solidarietà ricevuti.

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