Nojolia, arrivano i vestiti che crescono con i bambini
Si adattano alla veloce crescita dei bambini e sono fatti per durare a lungo. I vestiti per bimbi della start up trentina Nojolia sono un esempio di economia circolare e di come personalizzare tramite internet il vestito perfetto e durevole per i più piccoli. L'idea è di Janne Geyer, laureata in disegno industriale al Politecnico di Milano, ma residente da tanti anni ad Arco, in Trentino.
I capi di Nojolia, insediata nell'incubatore dell'economia green e della circular economy di Trentino Sviluppo, all'interno del Progetto Manifattura a Rovereto, sono un prodotto artigianale e personalizzato: sul sito internet chiunque può creare online il proprio capo su misura.
Il progetto si basa - dice Janne - su un concetto in controtendenza con i prodotti di grandi compagnie che sono realizzati per durare un breve periodo secondo il principio dell'obsolescenza programmata e in taglie poco flessibili per far spendere meno sul singolo capo ma più spesso in termini di numeri di indumenti necessari.
IL PROGETTO NOJOLIA
È possibile avere vestiti per bambini originali, naturali e divertenti? È la domanda che si è posta Janne Geyer, laureata in Disegno Industriale al Politecnico di Milano, ma residente da tanti anni ad Arco, in Trentino. Con la sua indole creativa ha cercato a lungo i tessuti giusti per realizzare i vestiti dei sui tre figli. Comodi, diversi e divertenti - i suoi capi d’abbigliamento hanno trovato subito riscontro da parte delle mamme di compagni ed amichetti, i quali hanno apprezzato la grande qualità e resistenza dei capi, oltre all’evidente qualità estetica.
Certo Janne non si sarebbe aspettata di fondare una start-up green, basata sui principi dell’economia circolare, partendo dalla passione per il cucito e dall’amore per la creatività. Eppure già da due anni Nojolia - questo il nome dell’azienda, derivato dalle iniziali del nome dei tre figli - produce pantaloni, felpe, vestiti, cappellini e scaldacollo, con una domanda sempre crescente.
I capi di Nojolia, oggi insediata nell’incubatore dell’economia green e della circular economy di Trentino Sviluppo, Progetto Manifattura, sono un autentico prodotto artigianale, molto personalizzato, davvero unico. È possibile disegnare a piacimento il proprio look: sul sito nojolia.com chiunque può creare online il proprio capo su misura
Nojolia segue con grande attenzione i dettami dell’economia circolare. Per Janne il recupero, riuso e estensione di vita del prodotto sono fondamentali. «La cosa che ci differenzia dai prodotti che si trovano nei comuni negozi di bambini, oltre la possibilità di fare capi su misura a costi medi è che tutti i modelli sono realizzati con l’obiettivo di farli durare più a lungo possibile, con tessuti resistenti e di ottima qualità provati sui miei figli e sui figli dei miei amici», spiega Janne. In questo modo il prodotto può passare di bambino in bambino, adattarsi alla crescita e sostenere la dirompente energia dei bambini. Così Nojolia produce capi in taglie adattabili, in modo da coprire da 0-12 mesi in sole tre misure e poi con singole taglie che vanno di due anni in due anni. In questo modo si riduce il numero di abiti necessari e si allunga la durata del tempo di vita del prodotto.
Un concetto in controtendenza con i prodotti di grandi compagnie del kids fashion che sono realizzati per durare un breve periodo secondo il principio dell’obsolescenza programmatadel fast fashion e in taglie poco flessibili per far spendere meno sul singolo capo ma più spesso in termini di numeri di indumenti necessari.
Spazio anche per la riparazione. «Se ti si rompe il vestito te lo sistemiamo gratis, dato che sappiamo esattamente come sono fatti i nostri capi. Addirittura quando un prodotto come i pantaloni per bambini viene dismesso, Nojolia lo recupera e lo trasforma gratuitamente in una gonna o pantalone corto a viso di un altro acquisto. Così diamo sempre una seconda vita ai prodotti», continua Janne.
Tanta attenzione anche per i tessuti naturali. Nojolia è uno dei pochi brand italiani che usa tessuti certificati con il protocollo GOTS, uno dei più stringenti al mondo in tema di sostenibilità e salubrità per la nostra terra. Sono certificati GOTS, Global Organic Textile Standard solo tessuti che abbiano almeno 70% di fibre naturali di origine bio, e tutti gli eventuali materiali non biologici devono essere non tossici e rispettare standard rigidissimi. Ogni struttura di produzione del tessuto deve avere un sistema di depurazione e recupero d’acque a ogni livello della produzione. Questa certificazione segue il prodotto dalla filatura alla tintura, quindi è lo standard più alto oggi disponibile. Inoltre include standard sociali che monitorano l’impiego di bambini nella filiera di produzione e verificano che esista una paga superiore al salario minimo del paese di produzione.
«Questi sono i vestiti che voglio addosso a mio figlio: originali, sani e amici della terra. Il vostro bambino che sorride si merita vestiti creati con cura e responsabilità», conclude Janne.