«La ricerca sui tumori per salvare le vite»
Ogni anno in Trentino 2.600 persone si ammalano di tumore. L’importanza della ricerca scientifica è sotto gli occhi di tutti (sempre più pazienti non presentano i segni della neoplasia a distanza di 5 anni dalle terapie) e il premio Pezcoller - uno dei più prestigiosi a livello mondiale - sta a dimostrarlo, a trent’anni dalla prima edizione.
Domani alle 10.30 al teatro sociale di Trento nel corso di una cerimonia aperta al tutta la cittadinanza sarà conferito il premio a Tony Hunter, autore di 564 articoli scientifici, 22 capitoli e un libro. «Nel 1979 ha scoperto una proteina, la Tirosina Kinasi , chiarendone il ruolo fondamentale per la regolazione di molte funzioni delle cellule» spiega il presidente della Fondazione Pezcoller Enzo Galligioni.
Dottor Galligioni, in cosa consiste la scoperta compiuta da Hunter?
«Lo scienziato Hunter ha dimostrato che un certo meccanismo agisce come un interruttore, ed ha scoperto la chiave che lo attiva e quindi come accendere o spegnere l’attività della cellula. Questa scoperta ha portando allo sviluppo di una classe completamente nuova di farmaci antitumorali di successo, i cosiddetti inibitori. Hunter è il Cristoforo Colombo della cura dei tumori: ha scoperto un nuovo mondo nella cura».
Chi ha il compito di individuare il vincitore del premio?
«Il comitato scientifico, che quest’anno era guidato da Pier Paolo Pandolfi (direttore del Cancer Center di Boston, ndr), conta altri otto componenti (tutti conosciuti a livello internazionale), la metà dei quali viene individuata dalla nostra Fondazione e la parte rimanente dall’associazione americana di ricerca sul cancro, in modo da avere un’ampia rappresentazione geografica e dei rami della ricerca sui tumori. Il processo di selezione è rigoroso e trasparente».
E come avviene la raccolta delle candidature e la selezione?
«Quest’anno sono state raccolte 36 candidature lanciate dai migliori istituti di ricerca di tutto il mondo. Il premio è rivolto agli scienziati che lavorano per conto degli istituti pubblici e privati di ricerca ed esclude quelli che operano all’interno delle case farmaceutiche. Le candidature vengono presentate direttamente dagli istituti, con una lettera di presentazione, l’elenco delle pubblicazioni e il curriculum. Le candidature vengono poste all’attenzione dei membri del comitato scientifico, che devono motivare le proprie valutazioni».
Quest’anno la Fondazione celebra un traguardo importante.
«A trent’anni dalla prima edizione e a 25 dalla scomparsa del fondatore, il dottor Alessio Pezcoller, il premio a lui intitolato per la ricerca contro il cancro si conferma tra i più prestigiosi al mondo in oncologia, riconosciuto in tutto il mondo scientifico. Ben tre premiati hanno ottenuto successivamente il Nobel per la medicina».
In Trentino invece non è molto conosciuto.
«Vero, eppure attraverso il premio arrivano in Trentino i più importanti nomi della ricerca internazionale sul cancro. I cittadini hanno la possibilità di incontrare chi ha dato questi contributi straordinari al mondo della ricerca: oggi Hunter incontrerà ad esempio i ricercatori».